La Commissione Europea potrebbe multare Meta per aver collegato il servizio di di annunci pubblicitari online, Marketplace a uno dei social network più conosciuti e utilizzati del mondo, Facebook. A dirlo è l’agenzia di stampa britannica Reuters, secondo cui la sanzione pecuniaria supererebbe i 10 miliardi di dollari, “pari cioè al 10% del giro di affari globale nel 2023 del colosso”.
La decisione definitiva da parte della Commissione Europea potrebbe esserci tra settembre e ottobre, anche se non è escluso uno slittamento al mese di novembre. Ma di cosa è accusata Meta più esattamente?
Secondo Bruxelles, Meta ha “abusato della propria posizione dominante imponendo unilateralmente condizioni commerciali inique ai servizi di annunci online concorrenti che pubblicizzano su Facebook o Instagram”. Se la multa venisse confermata, sarebbe la più alta inflitta dalla Commissione Europea alle Big Tech.
Che cos’è Marketplace?
Marketplace è una sezione di Facebook in cui tutti possono interagire con gli altri utenti della piattaforma. Qui è possibile trovare articoli di varia tipologia e genere e a utilizzarlo sono anche le aziende, che possono incentivare le opportunità di vendita.
Infatti, si può creare un annuncio, in cui si indica se vendere o anche affittare oggetti, case e anche veicoli. Successivamente, si procede con una descrizione del prodotto, con tanto di categoria, condizione e prezzo finale su ciò che si propone sul mercato.
Secondo la Commissione Europea, però, Meta avrebbe conferito un vantaggio molto sleale al suo servizio di annunci di vendita o affitto, collegandolo alla piattaforma social. Il verdetto finale arriverebbe poi oltre un anno e mezzo dopo dall’accusa intentata alla fine del 2022.
Ecco cosa ha dichiarato la UE: “Ciò significa che gli utenti di Facebook hanno automaticamente accesso a Marketplace, che lo vogliano o meno, e questo conferisce un sostanziale vantaggio di distribuzione che i concorrenti non possono eguagliare”.
Qual è stata la risposta di Meta dopo le accuse della Commissione Europea?
La Commissione Europea ha accusato Meta di vantaggio sleale a danno sia dei consumatori sia di altre aziende concorrenti. La società di Menlo Park, però, si è sempre opposta e ha sempre rispedito al mittente tutte le accuse. A tal proposito, Meta ha sempre dichiarato che le affermazioni di Bruxelles sono “prive di fondamento e lavoreremo in modo costruttivo con le autorità di regolamentazione per dimostrare l’innovazione è a favore dei consumatori e della concorrenza”.
Se la Commissione Europea confermasse l’accusa, Meta sarà costretta a pagare una multa per aver legato il suo servizio di annunci Marketplace al social network Facebook. Questa cifra sarebbe, quindi, molto superiore alle sanzioni inflitte a Google per 2,4 e 4,3 miliardi di euro nel 2017 e 2018 per violazioni Antitrust relative alle promozioni di Android e un vantaggio sleale legato al servizio di shopping di Google Search.
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