Morto Mino Raiola: il procuratore calcistico di fuoriclasse del calibro di Ibraimovich, Pogba e Donnarumma è scomparso a 54 anni. Già a gennaio scorso si era parlato di un ricovero d’urgenza al San Raffaele di Milano, smentito dal suo staff che aveva scritto: “Mino Raiola è stato sottoposto a controlli medici ordinari con neccessità di anestesia. Si tratta di controlli programmati, non c’è stato nessun intervento d’urgenza”.
Stando a quanto riportato dal di Tg La7, Raiola si sarebbe spento dopo aver combattuto contro una grave malattia. La notizia ha scosso il mondo del calcio, per il quale Raiola rappresentava un riferimento importante, seppur fosse da molti criticato per il potere eccessivo che aveva nelle trattative di calciomercato.
L’Ospedale al momento ha smentito la notizia della morte, che era stata confermata anche da fonti vicine al procuratore. Alberto Zangrillo, primario dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione del San Raffaele ha detto: “Non si specula sulla vita di un uomo che sta combattendo”.
Morto Mino Raiola, smentita la notizia. La sua scalata verso il successo
Morto Mino Raiola. Nato il 4 novembre 1967 a Nocera Inferiore (Salerno), Carmine Raiola, questo il suo nome all’anagrafe, è cresciuto in Olanda. Negli anni ’60, infatti, la sua famiglia è emigrata e ha aperto una pizzeria ad Haarlem, nei Paesi Bassi. Lui però non ha mai fatto il pizzaiolo ma ha iniziato subito a lavorare nel mondo del calcio nelle giovanili dell’Haarlem, riuscendo a divenire uno dei procuratori sportivi più potenti e di maggior successo al mondo.
Nel 1987, a soli 20 anni, mentre studiava giurisprudenza (non prenderà mai la laurea, viene scelto come responsabile del settore giovanile dell’Haarlem fino a divenire direttore sportivo e a fondare una società di intermediazione grazie alla quale acquisisce fama e un certo successo presso il sindacato dei calciatori olandesi.
Quando diviene il procuratore di Ibrahimovic era già affermato in Olanda. Negli anni ’90 si occupò di importanti trasferimenti di calciatori olandesi in Italia, come Bergkamp e Jonk all’Inter, ma anche stranieri come Pavel Nedved dallo Sparta Praga alla Lazio. Raiola è divenuto molto abile anche nello scovare giovani di talento, come Kean, Thuram, Haaland e Pogba. La sua figura oscillava tra quella dell’imprenditore e quella dell’osservatore.
Il talento di Mino Raiola
Morto Mino Raiola? Nel 2020, secondo Forbes, aveva un fatturato pari a 84,7 milioni di dollari e un giro d’affari di 847,7 milioni. Spesso è stato dipinto dalla stampa e dai tifosi come aggressivo e alla ricerca del contratto più ricco: spesso avrebbe convinto i propri calciatori a trasferimenti forzati.
Di fatto, però, Raiola è stato anche l’artefice di colpi di mercato strabilianti e intuizioni quasi geniali: ad esempio, è riuscito a convincere il Milan nel puntare di nuovo sul 40enne Ibrahimovic, oltre che a trarre il massimo da un giocatore come Balotelli riuscendo a fargli avere una carriera stabile.
Basti pensare che, commentando il primo incontro con Ibra, Raiola disse: “Dal primo istante capii che era uno str**zo arrogante, esattamente come lo ero io”.
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