L’11 novembre 2023 abbiamo detto addio alla 22enne Giulia Cecchettin. La sua morte ci spinge ogni giorno a scendere in campo a fare rumore contro il femminicidio, e, dopo la sua storia sono sempre di più le donne che chiedono aiuto.
La famiglia di Giulia Cecchettin, a proposito, non è rimasta in silenzio, ma in questi mesi ha lavorato in modo assiduo per creare una Fondazione a suo nome, come ha dichiarato suo papà Gino a Che Tempo Che Fa nella puntata andata in onda il 10 novembre:
Abbiamo creato la Fondazione Giulia Cecchettin costituita qualche settimana fa ufficialmente e la presenteremo a Montecitorio il 18 novembre, ospiti del vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè.
Leggi anche: Gino Cecchettin dopo la prima udienza: “A novembre una serata per ricordare la mia Giulia”
Quali sono gli obiettivi della Fondazione Giulia Cecchettin
Fondazione Giulia Cecchettin è, come ha rimarcato il papà della 22enne, Gino, a Che Tempo Che Fa “un progetto nel quale ho cercato di portare il bello di mia figlia. Una delle missioni della Fondazione è di portare avanti il nome di Giulia e il suo modo di vedere la vita. Lei era una ragazza che amava vivere, era buona ed altruista, e su questa linea vorremmo continuare”.
Fondazione Giulia, che si fonda su valori come integrità, onestà e rispetto dei diritti umani, ha tra gli obiettivi ― come si legge sul sito ufficiale ― “trasformare il dolore in un’opportunità per la società“, sensibilizzando l’opinione pubblica al dibattito sulla violenza di genere attraverso campagne e progetti innovativi e aiutando le donne vittime di abusi grazie al sostegno anche delle istituzioni.
Le priorità della Fondazione
Fondazione Giulia Cecchettin opererà in base a tre priorità, come si legge ancora sul sito ufficiale, tra cui:
- sostegno alle vittime di violenza, collaborando con “le organizzazioni già presenti nel territorio con strutture protette, supporto legale, consulenza psicologica e accompagnamento socio-economico”
- educazione e consapevolezza, “sensibilizzando sul tema del linguaggio di genere e della violenza contro le donne” e aprendo una riflessione legata a questioni urgenti come “relazione abusiva e dei diritti delle vittime”
- analizzare i contesti sia strutturali sia culturali in cui viene alimentata la violenza di genere, potenziando il ruolo “educativo di famiglie, scuole e agenzie formative, oltre a coinvolgere ambiti sportivi, lavorativi e legislativi” per prevenire nuovi episodi di violenza di genere
Le parole di Gino Cecchettin a Che Tempo Che Fa
Ospite nella trasmissione di Fabio Fazio, Gino Cecchettin non ha presentato soltanto il nuovo progetto in onore di sua figlia, ma ha rivelato come ha trascorso quest’anno, dopo la scomparsa di Giulia:
Per un anno ho fatto questo esercizio, mi sono reso conto di quanto sia importante per creare valore.
E mi sono reso conto anche del fatto che intorno a me si respirava qualcosa di negativo ed è umano, è comprensibile.
Tutti questi sentimenti vengono poi immessi nell’ecosistema e mi è sembrato di vedere come se noi vivessimo in un’atmosfera in cui noi singoli siamo degli individui che possono produrre ossigeno o anidride carbonica, l’ossigeno è qualcosa di positivo e l’anidride carbonica un qualcosa di negativo. […]
Quando noi recepiamo qualsiasi cosa negativa, sta a noi come reagiamo, e se reagiamo positivamente portiamo a casa un sentimento di amore, creando valore nel sistema.
Io sono riuscito a non odiare, a concentrarmi sul positivo e il modo che ho utilizzato io è quello di concentrarsi sui propri cari.
In attesa di presentare Fondazione Giulia Cecchettin a Montecitorio il 18 novembre, la famiglia Cecchettin si sta preparando anche per il prossimo 3 dicembre, giorno in cui è attesa la sentenza e i giudici si pronunceranno in merito alla possibilità dell’ergastolo per Filippo Turetta.
Leggi anche: Gino Cecchettin sul processo di Filippo Turetta: “Ricordare Giulia è il mio solo e unico obiettivo”