Un episodio che risalirebbe a più di vent’anni fa è stato denunciato nei giorni scorsi da una donna, Shannon Ruth, che non deve averlo affatto dimenticato. Protagonista della vicenda Nick Carter, il frontman dei Backstreet Boys, la nota band statunitense che raggiunse l’apice del successo nei primi anni Duemila. La donna, affetta da autismo e paralisi cerebrale, ha accusato il cantante di averla stuprata nelle ore successive a un concerto a Washington nel 2001, quando lei era ancora minorenne.
La notizia è stata riportata dal New York Post e da altri media statunitensi. Stando a quanto raccontato da Ruth, Nick Carter l’ha prima invitata sul bus del tour dopo averla notata in mezzo a una folla di gente in fila per l’autografo. A quel punto, le ha fatto bere una sostanza sconosciuta (che Carter avrebbe definito “succo di VIP”) per poi costringerla a un rapporto orale nel bagno del mezzo. Infine, qualche momento più tardi, il cantante ha portato la vittima, allora 17enne, nel retro del bus per violentarla.
La donna ha aggiunto altri particolari inquietanti sull’accaduto, spiegando che Carter era pienamente consapevole che quello non fosse un rapporto consenziente e che, anzi, l’avrebbe pure insultata mentre lei piangeva sottolineando che nessuno le avrebbe mai creduto in quanto autistica e affetta da una paralisi cerebrale.
Le accuse della presunta vittima a Nick Carter: dalla trasmissione dell’HPV alle minacce
Ma non sarebbe finita qui. Già, perché secondo gli avvocati di Shannon Ruth, a seguito di quello stupro la loro assistita avrebbe contratto l’infezione da papilloma virus umano (HPV), che causa malattie cutanee e delle mucose. La donna ha quindi intentato contro Nick Carter una causa civile, chiedendo un risarcimento danni pari a 30 milioni di dollari.
Il motivo per cui Shannon l’ha denunciato solo ora, dopo vent’anni, lo ha spiegato lei stessa: la paura di ricevere ritorsioni da parte del cantante. Anche perché Carter sarebbe arrivato proprio a minacciarla, come hanno scritto gli avvocati nella denuncia, pubblicata da Billboard. All’interno di essa si legge: “[Carter] Ha detto alla querelante che sarebbe andata in prigione se avesse detto a qualcuno cosa era successo tra loro. Ha detto che era Nick Carter e che aveva il potere di farlo. A causa delle sue varie minacce, la querelante non ha denunciato i crimini di Carter per molti anni”.
L’avvocato di Nick Carter respinge le accuse: “Una trovata giornalistica di un avvocato opportunista”
Da parte sua, l’avvocato di Nick Carter, Michael Holtz, ha respinto ogni tipo di accusa. In una dichiarazione ha spiegato: “Questa affermazione su una vicenda che si suppone abbia avuto luogo più di 20 anni fa non è solo legalmente priva di valore, ma anche del tutto falsa”. Secondo Holtz, è da anni che Shannon Ruth tenta di denunciare il cantante, facendo spesso e volentieri confusione sulla sua testimonianza e cambiando versione nel tempo.
Non solo: la donna verrebbe pure manipolata dal suo legale che la spingerebbe a fare false accuse. Holtz ha parlato di “una trovata giornalistica orchestrata da un avvocato opportunista”. In ogni caso, non è la prima volta che Nick Carter si trova ad affrontare grattacapi di questo tipo. Già nel 2017 ci fu un tentativo di accusarlo di violenza sessuale da parte di Melissa Schuman, cantante della band Dream, ma ai tempi l’ufficio del pubblico ministero rifiutò la denuncia.
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