mercoledì, 26 Marzo 2025
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Cina, identificato nuovo batterio, colpisce fegato e reni: “È più mortale del Covid”

Langya henipavirus (LayV) è il nuovo virus scoperto in Cina nelle due province di Pechino e Shanghai, si trasmette dai pipistrelli e non esiste né trattamento né vaccino.

Melissa Matiddi
Melissa Matiddi
Esperta in comunicazione e digital marketing, studia lo yoga e le discipline orientali. Ama creare, leggere e viaggiare. Silenziosa ma rumorosa, è sempre pronta a varcare nuovi orizzonti.

In Cina è stato identificato un nuovo batterio, si chiama Langya henipavirus (LayV) del genere henipavirus e colpisce fegato e reni. Ha già colpito 35 persone nelle province di Shandong e Henan.

Questa infezione, descritta in uno studio condotto da scienziati di Cina e Singapore e pubblicato sulla rivista scientifica Nejm, provoca sintomi come: febbre, affaticamento e tosse. In molti casi può addirittura compromettere le funzionalità epatiche e renali.

Ad oggi non esiste un vaccino o un trattamento possibile, l’unica cura prevede la gestione delle complicanze.

Nuovo batterio in Cina: non esiste nessuna terapia o vaccino

Il nuovo batterio cinese ha già contagiato 35 persone di due province diverse ed ha gettato l’intero paese in un incubo che sembra non finire mai. Questa volta il tasso di mortalità è tra il 30 e il 70%.

È stato scoperto grazie a dei tamponi faringei che hanno isolato e individuato l’agente patogeno. Il responsabile del contagio si chiama henipavirus ed è associato a febbre, stanchezza, anoressia, mialgia e nausea.

Questa famiglia di germi è classificata dall’Oms come livello 4 di biosicurezza: può causare gravi malattie negli animali e nell’uomo con tassi di mortalità molto più alti del Covid che si trova invece a livello 2.

Attualmente non esiste alcun trattamento o terapia per curare l’henipavirus.

Nuovo batterio in Cina: i consigli dell’esperto

Il professore del programma sulle malattie infettive emergenti presso la Duke-NUS Medical School, Wang Linfa, coinvolto precedentemente nello studio, ha dichiarato: “I casi di Langya henipavirus finora non sono stati fatali o molto gravi, quindi non c’è bisogno di farsi prendere dal panico”.

Il medico ha poi aggiunto che la scoperta di certi batteri provoca sempre un certo timore e spavento poiché non si conoscono gli effetti di reazione sull’uomo.

Per di più, la trasmissione dell’agente patogeno da uomo a uomo ancora non è stata dimostrata concretamente, anche se le analisi precedenti suggeriscono il contrario.

Leggi anche: Il virus West Nile arriva in Italia: di cosa si tratta, sintomi, contagio e rischi

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Melissa Matiddi
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Esperta in comunicazione e digital marketing, studia lo yoga e le discipline orientali. Ama creare, leggere e viaggiare. Silenziosa ma rumorosa, è sempre pronta a varcare nuovi orizzonti.

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