Dopo l’incidente di Casal Palocco che ha portato alla morte del piccolo Manuel, il Governo Meloni sta ragionando su un nuovo reato per punire chi esalta condotte illegali o istiga alla violenza. Questo quanto riporta Il Messaggero. Il provvedimento potrebbe essere inserito nel disegno di legge sulle baby gang voluto dalla Lega di Matteo Salvini.
La legge è stata incardinata in Commissione e l’intenzione del Guardasigilli Carlo Nordio è di farla entrare in vigore entro la fine di quest’anno. Il che porterebbe alla modifica dell’articolo 44 del Codice Penale: le pene andrebbero da 1 a 5 anni per tutti, minorenni e maggiorenni.
Incidente Casal Palocco, nuovo reato contro la “produzione e diffusione di video che esaltano condotte illegali”
Il nuovo reato consisterebbe nell’istigazione a delinquere e l’apologia tramite gli strumenti digitali. A spiegarne esattamente il funzionamento è stato il sottosegretario alla Giustizia del Carroccio Piero Ostellari, che ha detto: “Il contrasto alla produzione e diffusione di video che esaltano condotte illegali è uno dei punti qualificanti del disegno di legge” pensato per rispondere a “un fenomeno emergente”, quello dei minorenni (o maggiorenni) che tramite il web istigano alla violenza o a commettere reati.
Il Governo sta pensando di estendere la fattispecie “a tutte le condotte illegali che vengono riprese e celebrate attraverso l’uso dei social, benché compiute da persone adulte, da cui ci si aspetterebbe una maturità che evidentemente non è scontata”, ha concluso Ostellari.
Incidente Casal Palocco, non solo nuovo reato: la proposta di Azione-Iv
La linea dura voluta dal Governo Meloni con l’introduzione del nuovo reato dopo l’incidente di Casal Palocco è solo l’ultimo di vari segnali arrivati in questo senso. Pochi giorni fa, alla Camera, anche il gruppo parlamentare Azione-Italia Viva ha presentato una proposta di legge con cui – in breve – si punta a regolare in maniera più seria l’accesso ai social degli under-13 (Facebook, Instagram, Tik Tok).
A spiegarne la ratio il leader di Azione Carlo Calenda, che in una conferenza stampa con Mara Carfagna, Elena Bonetti, Giulia Pastorella e Matteo Richetti, ha sottolineato come la situazione sia molto allarmante.
“Le famiglie – ha detto Calenda – sono lasciate sole in una condizione in cui di fatto c’è un far west. L’81% degli adolescenti è su Instagram, l’iscrizione ai social comincia dagli 11 anni, oltre la metà dei giovani utilizza lo smartphone per più di 3 ore al giorno. E gli effetti sono lo sviluppo della dipendenza, la depressione, la crescita dei disturbi dell’alimentazione e del sonno, il cyberbullismo. Una normativa ci sarebbe già: in Italia si potrebbe accedere ai sociaal solo dai 14 anni in poi. Ma non c’è nessun tipo di controllo”.
Leggi anche: La spietata legge dei followers strappa la vita di un bambino: “Diciamo basta”