Continua il recupero di Papa Francesco a Santa Marta. Secondo quanto riferito dall’équipe medica ci sarebbero voluti almeno due mesi per vedere i primi segni della guarigione, anche a seguito degli oltre trenta giorni di ricovero presso il Policlinico Gemelli per una polmonite bilaterale.
Eppure, già nelle prime settimane di convalescenza Papa Francesco dimostra forte tenacia e impegno nelle terapie. Come riporta il “Corriere della Sera”, il Pontefice si trova attualmente nella suite 201 di Santa Marta e alterna il lavoro alle cure.
L’88enne trascorre alcune ore seduto davanti a una scrivania, consultando alcuni dossier e informando il suo staff su come procedere su determinate questioni importanti. Nonostante l’affaticamento, l’umore è buono, e si sottopone quotidianamente ad esercizi di fisioterapia motoria e respiratoria.
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Una tipica giornata di Papa Francesco a Santa Marta

Come riporta ancora il “Corriere della Sera”, Papa Francesco si alza molto presto al mattino, concelebra la messa nella cappellina al secondo piano, e dopo una breve colazione inizia la fisioterapia.
Le sessioni sono quasi sempre due ― vi è anche quella pomeridiana ― oltre a due/tre ore di riabilitazione che prevedono degli esercizi mirati tra cui quelli di controllo della respirazione, del diaframma e di espansione toracica cui si aggiunge la fisioterapia per la muscolatura delle gambe e braccia.
A proposito di quest’ultimo punto, grazie alla sua apparizione a sorpresa a San Pietro e anche durante la Domenica delle Palme, si è potuto notare come Papa Francesco abbia difficoltà nell’alzare gli avambracci, questo frutto dell’immobilità cui lo hanno costretto le flebo in ospedale.
Nella sua voce, invece, si riscontra in miglioramento del tono.
L’ossigeno residuale e le prossime messe
Come fa sapere l’ultima comunicazione della Sala Stampa, l’ossigeno ad alti flussi è “residuale” e viene utilizzato dal Pontefice solo a “fini terapeutici” quando ne sente il bisogno, specialmente nelle ore notturne. E riesce a fare a meno dell’ossigenazione anche per periodi più lunghi di tempo rispetto all’inizio della convalescenza a Santa Marta.
Il Santo Padre continua, inoltre, a lavorare: ha appena scritto le meditazioni della Via Crucis di venerdì 18 aprile guidata dal cardinale Baldo Reina, vicario generale per la Diocesi di Roma e avrà luogo al Colosseo, e saranno ancora alcuni suoi collaboratori a celebrare le messa della Settimana Santa in Vaticana.
La Messa del Giovedì Santo, come riferisce la Sala Stampa della Santa Sede, sarà affidata al cardinale Domenico Calcagno, presidente emerito dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (APSA), mentre alla celebrazione della Passione vi sarà il cardinale Claudio Gugerotti, prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali.
Non è ancora né confermata né esclusa la presenza di Papa Francesco durante i riti pasquali, in particolare nelle giornate di 19 e 20 aprile. Secondo il “Corriere della Sera”, però, nella Veglia di sabato sera e nella Messa di Pasqua al suo posto dovrebbe esservi il Decano Giovanni Battista Re e il cardinale Pietro Parolin.
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