Patrick Zaki è libero. Dopo aver ricevuto la grazia dal presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi è finalmente potuto tornare in Italia, all’aeroporto di Malpensa con un bracciale simbolico al polso dal valore inestimabile della campagna indetta per la sua liberazione, con la scritta “Free Patrick Zaki“. Davanti a microfoni e telecamere è fiero di esclamare sorridente:
È il giorno più importante della mia vita, è bello essere in Italia.
Patrick si è poi recato presso il rettorato dell’università nella sua Bologna, dove, a distanza, ha discusso la sua tesi di laurea, con alcuni suoi amici, anche loro entusiasti per il suo agognato ritorno:
Non esiste una lingua che contiene le parole per dire come mi sento.
È un sogno che si avvera, sono qui, nella città a cui appartengo e che resta la città della libertà.
Voglio riprendere la mia carriera universitaria e come difensore dei diritti umani.
Patrick Zaki torna a casa
Dopo 1.263 giorni Patrick Zaki è tornato a casa. Da quel 7 febbraio 2020 ne è passato di tempo: era stato ritenuto un sovversivo e arrestato per aver scritto un articolo che minacciava l’ordine nazionale.
E dopo ventidue mesi è arrivata finalmente la scarcerazione, il 7 dicembre 2021. Ma per quel sogno chiamato libertà doveva aspettare ancora un po’: l’accusa di aver diffuso delle false notizie non era ancora caduta, come era in piedi in divieto di lasciare l’Egitto. Sostenuto dai parenti, dalla sua fidanzata, dagli amici, da attivisti che si battono per i diritti umani e dal Governo, “adesso si vola”.
Patrick Zaki: “Mi sono sentito perduto. Ringrazio il Governo italiano per tutto ciò che ha fatto per me”
Nell’ultima udienza era stato condannato ad altri 14 mesi di carcere, ma poi quella grazia da parte del presidente egiziano al-Sisi. E a Bologna, dove è tornato, nel corso della conferenza stampa del suo ateneo, ci ha tenuto a ringraziare la sua città e tutti coloro che gli sono stati vicino e che gli hanno permesso di tornare in patria:
Bologna è la mia seconda casa.
Ho goduto di molto sostegno, ho visto questo sostegno in tre anni e si è visto anche al Cairo.
Ringrazio le autorità italiane e egiziane, le ong, la società civile, i vertici dello stato italiano fino alla presidente consiglio.
Anche la premier Giorgia Meloni ha voluto spendere due parole per Zaki, contenta del risultato sperato e ottenuto:
Per noi era un obiettivo importante, sono contenta di averlo centrato.
Non mi aspetto riconoscenza, non mi interessa.
Giovanni Molari, rettore dell’Università di Bologna: “Bentornato Patrick. Di nuovo con noi”
Il rettore dell’Università di Bologna, Giovanni Molari, ci teneva ad accogliere personalmente Patrick Zaki, che si è mostrato felice di “averti qui con noi”:
Bentornato Patrick, è bello riaverti qui, riabbracciarti dopo un po’ di anni a vedere la tua immagine nelle nostre stanze.
Finalmente sei qui in carne ed ossa.
L’università è luogo di pluralismo e libertà, luogo al di sopra delle parti. Sono stati tre anni difficili. Da te abbiamo imparato a resistere.
Ora è il “momento della festa” in Piazza Maggiore, che per lo stesso Patrick simboleggia “il luogo della libertà”:
Io sono un attivista per i diritti umani, la mia odissea proviene dal fatto che sono un ricercatore e un attivista.
Questo potrebbe non essere la fine del mio travaglio, ma il mio impegno continua.
Non do per scontata la mia libertà, e sostengo chiunque difenda i diritti umani in Egitto.
La mia è stata una storia di successo, ma nel mio Paese ci sono ancora centinaia di persone che meritano la grazia come me.
Adesso finalmente sono qui, sono felice di essere in piazza Maggiore.
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