venerdì, 17 Gennaio 2025
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Pensione anticipata, addio all’obbligo dei 35 anni di contributi effettivi: cosa cambia?

Dal 2025 si potrà dire addio all'obbligo dei 35 anni di contributi effettivi, ecco come si è espressa la Corte di cassazione sulla pensione anticipata.


Pensione anticipata, con le sentenze 24916/2024 e 24952/2024 della Corte di cassazione c’è un importante cambiamento. La riforma Monti-Fornero del 2011, in vigore fino a oggi, impone come requisiti per poter richiedere la pensione anticipata 41 anni e dieci mesi di contributi per le donne e un anno in più per gli uomini. In caso di disoccupazione o malattia si parla di sotto-requisiti, per cui sono necessari anche solo 35 anni di contributi effettivi.

A differenza di quelli figurativi, i contributi effettivi interessano il pagamento delle ore di lavoro effettivamente svolte. Questo è il motivo per cui i giudici hanno ritenuto la contribuzione effettiva un incentivo ad applicare in maniera restrittiva e iniqua la normativa.

La Corte di cassazione aveva già appoggiato quanto sostenuto dai giudici tramite la sentenza n. 30265/2022. La Corte si è concentrata sull’analisi di contributi figurativi e pensione anticipata contributiva. I primi sono inclusi nella contribuzione utile, fondamentale per richiedere la pensione anticipata. Per la seconda, a differenza della pensione anticipata ordinaria, non sono necessari 20 anni di contribuzione effettiva.

Leggi anche: Pensioni, come cambiano, cosa succede a Quota 103 e per chi sono previsti tagli

Cosa sono i contributi figurativi?

I contributi figurativi sono contributi virtuali che vengono assegnati al lavoratore, senza alcun onere dello stesso o del titolare, nel momento in cui c’è una sospensione momentanea del lavoro. Non c’è una retribuzione monetaria al lavoratore, ma la copertura contributiva è utile per poter richiedere la pensione e ottenere un assegno più corposo.

Tra i vari casi in cui i contributi figurativi vengono accreditati si sottolineano:

  • maternità
  • congedo parentale
  • licenziamento e conseguente disoccupazione
  • malattia o infortunio sul lavoro
  • cassa integrazione o licenziamento per crisi aziendale

In genere, il calcolo dei contributi figurativi è automatico presso l’INPS, al momento della sospensione dell’attività lavorativa, e non necessita di alcuna domanda inoltrata dal diretto interessato.

Leggi anche: Pensioni, sanità e Ponte dello Stretto: come cambierà la manovra del Governo in 4 punti?


Pensione anticipata, cosa cambia adesso per i lavoratori

pensione anticipata

Le sentenze emesse della Corte di cassazione permettono ai lavoratori con anni di contributi di poter accedere alla pensione anticipata, calcolando anche i periodi di disoccupazione o malattia. In Italia adesso il principale strumento di pensionamento è la pensione anticipata ordinaria, insieme a quella di vecchiaia, che prevede il compimento tassativo dei 67 anni di età per poter smettere definitivamente di lavorare.

Con la nuova normativa i requisiti necessari per la richiesta di pensione saranno più facili da ottenere. Si attendono notizie dai giudici e dall’INPS per avere maggiori informazioni su ulteriori sviluppi della vicenda.

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