Jacek Olczak, il CEO di Philip Morris International, si è detto favorevole ad un divieto totale della vendita di sigarette, “come per le macchine a benzina”.
L’idea, comunicata tramite il Daily Mail, è di vietare la vendita dei prodotti a base di tabacco, entro la fine del 2030. A tal proposito Olczak si è così pronunciato:
Riusciamo ad immaginare un mondo senza sigarette. E a dire il vero, prima succede meglio è per tutti.
Con le giuste regolamentazioni e con le giuste informazioni può succedere entro 10 anni da oggi, in alcuni paesi. Si può risolvere il problema una volta per tutte.
Philip Morris: vietare le sigarette tradizionali a vantaggio di quelle moderne
Philip Morris è uno dei più grandi produttori di sigarette al mondo. Oltre al brand omonimo possiede Marlboro, Chesterfield, L&M, Lark, Merit e Muratti. L’obiettivo su cui si è concentrata l’azienda negli ultimi anni è la transizione verso un “futuro smoking free”, investendo sulla IQOS, un dispositivo che riscalda uno stick di tabacco, e non lo brucia.
Ciò si collega al piano smoke free stabilito dal Governo di Londra. Nel luglio di due anni fa con la pubblicazione del documento Advancing our health: prevention in the 2020’s il Ministero della salute britannico si è proposto come obiettivo quello di sradicare il fumo entro il 2030, bandendo la vendita delle sigarette e scegliendo il vaping come alleato.
Come si legge nel documento, l’obiettivo può essere raggiunto “dando un ultimatum all’industria affinché smetta di produrre prodotti a tabacco combusto entro il 2030 e facendo sì che i fumatori smettano o passino a prodotti a rischio ridotto come le sigarette elettroniche”.
Appare chiara l’intenzione del Governo britannico di favorire il commercio delle sigarette elettroniche, pur continuando a monitorarne la sicurezza e l’efficacia:
Oggi è disponibile una grande quantità di ricerche scientifiche a sostegno dell’uso dell’e-cigarette come alternativa più sicura al fumo e per aiutare i fumatori a smettere. Questi prodotti sono relativamente nuovi sul mercato rispetto alle sigarette elettroniche e la ricerca è agli inizi e condotta prevalentemente dall’industria del tabacco.
Le più recenti prove scientifiche affermano che i prodotti a tabacco riscaldato comportano sempre un danno per gli utilizzatori, ma possono essere meno dannosi delle sigarette convenzionali. Le informazioni circa l’impatto sulla salute sono molto limitate e suggeriamo ai fumatori di smettere completamente, piuttosto che passare a questi prodotti.
Philip Morris e l’acquisizione della casa farmaceutica Ventura
Che il colosso del tabacco stia facendo sul serio lo dimostra anche la recente acquisizione del gruppo farmaceutico britannico VecturaGroup, specializzato in prodotti e servizi per famaci da inalazione, per 1,05 miliardi di sterline.
L’azienda acquisita si occupa della cura di alcuni problemi causati dal fumo e dimostra come la multinazionale del tabacco abbia fatto inversione di rotta.
Ecco cosa ha detto Jacek Olczak, come riporta Repubblica, commentando l’investimento di Philip Morris:
L’acquisizione di Vectura, dopo l’accordo per l’acquisizione di Fertin Pharma, ci permetterà di accelerare e ampliare le nostre capacità nelle formulazioni innovative di prodotti per via inalatoria e orale, al fine di assicurare crescita nel lungo periodo e ritorni economici.
Il mercato delle terapie per via inalatoria è ampio e in rapida crescita, con un significativo potenziale di espansione. Philip Morris International dispone di una forte esperienza nel campo della scienza e delle risorse finanziarie necessarie per consentire al team esperto di Vectura di realizzare un’ambiziosa strategia a lungo termine.
Insieme, Pmi e Vectura possono guidare questa categoria globale, portando benefici ai pazienti, ai consumatori, alla salute pubblica e a tutta la società.
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