giovedì, 13 Febbraio 2025
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Il principe Harry: “Avevo avvertito dell’organizzazione dell’attacco al Congresso”

Durante un'evento sulla disinformazione organizzato da WIRED Usa, il principe Harry è intervenuto come ospite, rivelando che il giorno prima dell'attacco di gennaio al Congresso americano, aveva cercato di avvertire il patron di Twitter sul fatto che l'organizzazione dell'assalto stesse avvenendo sulla sua piattaforma social.

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.

Come riportato dal quotidiano britannico TheGuardian, il principe Harry ha dichiarato di aver tentato di allertare il capo di Twitter Jack Dorsey, avvertendolo che proprio su Twitter si organizzavano i disordini politici prima della rivolta al Campidoglio.

Attacco al Congresso americano, il principe Harry: “Scrissi a Jack Dorsey”

Il principe Harry nonché Duca del Sussex ha recentemente parlato nell’ambito di un panel sulla disinformazione, moderato dal redattore generale di WIRED Steven Levy e con la partecipazione di Renée DiResta, responsabile della ricerca tecnica presso l’Osservatorio Internet di Stanford, e Rashad Robinson, co-presidente della Commissione Aspen sul disturbo dell’informazione e presidente di Color Of Change.

Il principe Harry cita un fatto fino a oggi inedito, cioè che alcuni giorni prima dell’assalto al Congresso di Washington, il nipote di sua maestà avesse scritto a Jack Dorsey fondatore e proprietario di Twitter:

L’avevo avvertito che la sua piattaforma stava permettendo di mettere in scena un colpo di stato. Quella mail è stata inviata il giorno prima. E poi è successo e da allora non l’ho più sentito.

Il giorno delle rivolte del 6 gennaio, Donald Trump ha twittato accuse di frode elettorale prima di una manifestazione a Washington DC. I membri del movimento Proud Boy, una milizia di destra, hanno preso d’assalto il Campidoglio per interrompere la certificazione ufficiale della vittoria di Joe Biden nella corsa alla Casa Bianca, come parte di un tentativo di ribaltare il risultato elettorale.

Harry è intervenuto tramite chat video durante una sessione in cui si discuteva se i social media stessero contribuendo alla disinformazione e all’odio online. Dorsey, che è l’amministratore delegato di Twitter, finora non ha commentato.

Uno studio pubblicato a ottobre dal servizio di analisi dei social media Bot Sentinel ha identificato 83 account su Twitter che secondo il principe Harry erano responsabili del 70% di contenuti odiosi e di disinformazione rivolti a Harry e sua moglie Meghan.

Il principe Harry ha poi aggiunto – forse la parte più inquietante di questo [studio] è stato il numero di giornalisti britannici che hanno interagito con loro e hanno amplificato le bugie.

Il Duca di Sussex ha affermato che le grandi aziende social media non hanno fatto abbastanza in questo periodo incerto per fermare la diffusione della disinformazione e che internet è caratterizzato principalmente da odio, divisione e fake news.

Ha anche sostenuto che la parola “Megxit”, usata dalla stampa britannica per descrivere la decisione della coppia di abbandonare i propri doveri reali, fosse misogina .

Forse le persone lo sanno o forse no, ma il termine ‘Megxit’ era o è un termine misogino, ed è stato creato da un troll, amplificato dai corrispondenti reali, ed è cresciuto grazie ai media mainstream. Ma è iniziato con un troll.

Harry e Meghan si sono trasferiti in California l’anno scorso per condurre una vita più indipendente. Harry ha affermato che parte del motivo della loro partenza è stato il trattamento razzista subito da Meghan, la cui madre è nera e il cui padre è bianco, da parte dei tabloid britannici.

Leggi anche: Principe Harry: “Ho perso mia madre e ho bevuto e mi sono drogato ogni giorno della mia vita”

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Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.

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