Finalmente si parla dei bambini, di come riportarli ad una vita all’aria aperta dopo mesi di quarantena in casa. In attesa di conoscere il parere del comitato tecnico scientifico e di Palazzo Chigi, il Ministro della Famiglia Elena Bonetti avanza proposte per la Fase 2 dei più piccoli, dal 18 maggio.
Si pensa ad un’estate 2020 all’aperto per i più piccoli
A partire dal 18 maggio, il ministero per la famiglia propone un piano per l’infanzia con Outdoor education per i bambini dai 3 anni in su, riapertura di asili nidi e scuole materne dal mese di giugno e centri estivi. Sono linee guida pensate per garantire a bambini e ragazzi l’esercizio del diritto alla socialità e al gioco nella fase 2 dell’emergenza Covid-19. Alcune strutture andranno adeguate, come ad esempio quelle per i servizi educativi per la fascia 0-6 anni . In attesa della decisione del CTS, è stata istituita una Commissione tecnica presso il ministero dell’Istruzione.
Il piano per l’infanzia in due mosse:
- dal 18 maggio e per tutto il periodo estivo: possibilità per gli enti interessati di avviare percorsi di outdoor education, ovvero attività organizzate all’aperto per i bambini dai 3 anni in su, nei parchi, giardini o luoghi similari come fattorie didattiche o cortili condominiali
- dal 1° di giugno e per tutta l’estate: riattivazione dei servizi educativi per la fascia 0-6 anni e via libera ai centri estivi per bambini e ragazzi, anche utilizzando le potenzialità di accoglienza, gli spazi verdi delle scuole, degli asili, ludoteche e oratori
L’ultima parola spetta al comitato tecnico scientifico
Sarà il Cts a dover dare il via libera alla proposta avanzata dal Ministro Bonetti, ma almeno per le attività da fare all’aperto c’è una buona possibilità di attuazione. Nelle strutture, occorrerà rispettare ovviamente criteri e regole ferree generali di igiene e pulizia, come:
- sanificare le attrezzature e i materiali utilizzati dopo ogni volta che vengono utilizzati
- formazione del personale
- lavorare in gruppi piccoli e stabili di bambini o ragazzi. Il gestore dell’attività dovrà presentare un progetto da sottoporre all’approvazione del Comune dove si svolge l’attività e alle Asl competenti
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Ecco le regole per quanto riguarda i centri estivi e similari
- Il rapporto numerico tra operatori e bambini è di 1 a 3 in età da asilo nido, di 1 a 5 in età di scuola dell’infanzia, di 1 a 7 in età di scuola primaria, di 1 a dieci in età di scuola secondaria
- Ingressi e uscite organizzati a scaglioni ogni 5/10 minuti per evitare assembramenti all’arrivo e al rientro a casa dei bambini
- Effettuare il controllo della temperatura all’ingresso nell’area gioco gli accompagnatori dovrebbero essere sempre gli stessi, meglio se non anziani
- Fare in modo che i bambini abbiano la possibilità di lavarsi le mani con acqua e sapone o gel igienizzante, procedura obbligatoria in ingresso e in uscita
- Presentare un quadro dettagliato dei protocolli operativi (da approvarsi a cura della Asl) che garantiscano il rispetto delle prescrizioni igieniche (sanificazione periodica degli spazi, pulizia di arredi e attrezzature, ecc.), la verifica quotidiana delle condizioni di salute delle persone che accedono all’area, regolare utilizzo delle mascherine
- Attenzioni particolari, saranno previste per l’accoglienza dei ragazzi con disabilità
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