Presto potrebbe entrare in vigore “il reddito di maternità”. Forza Italia la prossima settimana presenterà un nuovo disegno di legge che prevede la possibilità, per le donne che rinunciano all’interruzione di gravidanza, di ricevere 1000 euro al mese per cinque anni.
La proposta, i cui contenuti sono stati anticipati da Maurizio Gasparri, si rivolge a tutte quelle donne che intendono ricorrere all’aborto per problemi economici ed è composta di due soli articoli. Specifica al riguardo il senatore:
Può essere che una donna su mille dica ‘se lo stato mi aiuta ce la posso fare’.
Fermo restando la libertà di interrompere la gravidanza.
Reddito di maternità: a chi si rivolge
Le beneficiarie sono cittadine italiane residenti in Italia che devono avere un Isee non superiore ai 15.000 euro l’anno. Si legge così nel ddl visionato da LaPresse:
Al fine di ridurre le richieste di interruzione della gravidanza motivate dall’incidenza delle condizioni economiche è istituito il reddito di maternità.
Costituisce un beneficio economico, su base mensile, concesso su richiesta alle donne cittadine italiane residenti che si rivolgono ad un consultorio pubblico o ad una struttura socio sanitaria a ciò abilitata dalla Regione, o ad un medico di sua fiducia.
Con il disegno di legge si istituisce presso il Mef un fondo denominato ‘Fondo per il reddito di maternità’ con una donazione di 600 milioni di euro annui a decorrere dal 2024.
Reddito di maternità: lede i diritti?
La proposta ha scatenato la polemica, e la reazione del Pd non si è fatta attendere. Al riguardo si è così espressa la senatrice Dem Cecilia D’Elia:
Pura propaganda fatta sulla pelle delle donne, oltre tutto da parte di chi ha abolito il reddito di cittadinanza.
Mentre per Valeria Valente “il senatore Gasparri provoca sapendo di farlo, questa volta proponendo un ddl per l’inserimento di un reddito di maternità di 1000 euro al mese fino ai 5 anni del figlio/a alla donna con problemi economici che decide di non abortire”. Contrario anche il capogruppo del Pd alla Camera Francesco Boccia, il quale sottolinea la necessità di rispettare la scelta di una donna che decide di non voler portare a termine una gravidanza:
Siamo davanti ad un insulto alle donne.
Quando ci troviamo di fronte ad aborti siamo di fronte, probabilmente, a gravidanze indesiderate e la scelta delle donne va rispettata, non indotta economicamente.
Forse Gasparri non ha letto l’intervista di Marina Berlusconi ma con questa proposta sta trasformando FI in un partito confessionale.
D’altra parte se ci fossero delle donne le quali grazie a questa possibilità potrebbero decidere “in tutta libertà e autonomia” di non abortire, ciò andrebbe inevitabilmente a contrastare il calo demografico, a beneficio dell’Italia, ultima in Europa per natalità.
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