Il 17 ottobre, nel Palazzo del Quirinale, si è svolta la cerimonia di consegna della Stella al Merito del Lavoro, per l’anno 2024. Per l’occasione, sono intervenuti il Presidente della Camera Lorenzo Fontana e quello della Repubblica Sergio Mattarella.
Sono stati numerosi i temi trattati durante la cerimonia. In particolare, il Presidente ha posto l’accento sui dati emersi dal Rapporto sulla povertà nel 2023, realizzato dall’Istat, i quali appaiono sconfortanti.
Lo scorso anno poco più di 2,2 milioni di famiglie si sono trovate in una condizione di povertà assoluta, mentre il numero di singoli individui in una condizione simile è stato di 5,7 milioni. La “povertà relativa” familiare, invece, è risulta essere stabile al 10,6%.
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Che cos’è la Stella al Merito del lavoro?
La cerimonia di consegna della Stella al Merito del Lavoro è la celebrazione e il riconoscimento di coloro che si sono distinti nel proprio ambito professionale nel corso dell’anno. Oltre a esaltare il lavoro svolto, è un momento di riflessione su temi attuali nel mondo lavorativo italiano.
La cerimonia ha origine nel 1898, quando re Umberto I istituì una “Decorazione del merito agrario ed industriale” per imprenditori agricoli e industriali, e una “medaglia d’onore” per i propri dipendenti.
Oggi, la Stella viene conferita a cittadini italiani, lavoratori dipendenti, i quali si sono distinti per un merito, come laboriosità o buona condotta morale. Chiunque venga insignito di tale premio ottiene il titolo di “Maestro del lavoro“.
Queste sono state le parole con cui Mattarella ha descritto l’evento stamattina:
La Stella rappresenta un riconoscimento, un segno importante.
Costituisce inoltre un pegno che invita istituzioni e società a rendere il lavoro sicuro, contrastando le morti e gli infortuni.
Una piaga intollerabile, ancor più nel tempo dei più grandi progressi tecnologici e dei più grandi avanzamenti della conoscenza, che la storia dell’uomo abbia mai conosciuto.
La vita delle persone vale immensamente più di ogni profitto, interesse o vantaggio produttivo.
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Quali temi sono stati discussi?
Il Presidente Mattarella ha discusso di numerosi temi durante la cerimonia di consegna della Stella al Merito del Lavoro. Innanzitutto ci ha tenuto a precisare come l’attività lavorativa sia uno dei pilastri della dignità umana, in quanto simbolo di indipendenza e garanzia di diritti. Inoltre, grazie al lavoro è stato possibile realizzare il welfare italiano, “elemento basilare dei diritti di cittadinanza“. Queste le sue dichiarazioni:
E’ la persona, ogni persona, cuore e fine dell’ordinamento democratico che tiene uniti i propositi di piena libertà e di effettiva uguaglianza.
La centralità del lavoro presuppone la centralità della persona umana.
Della dignità della persona il lavoro è indubbiamente un caposaldo.
Il lavoro è condizione di indipendenza, economica e non soltanto.
E’ una leva per accrescere i diritti, individuali e collettivi.
Così è stato nella storia della nostra Repubblica.
Salari insufficienti, part-time involontari e precarietà sono stati definiti dal Presidente “un elemento di preoccupante lacerazione della coesione sociale“, soprattutto quando a essere protagonisti sono gli immigrati, “sovente esposti a uno sfruttamento spietato, inconciliabile con la nostra civiltà“. Seppure i dati relativi all’occupazione in Italia siano confortevoli, la situazione lavorativa è frammentata, perché è la situazione appena descritta a prevalere, nonostante “una fascia alta, in cui a qualità e professionalità corrispondono buone retribuzioni“.
A tal proposito, il Presidente Mattarella ha affrontato il tema della disparità salariale, affermando:
La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, deve avere le stesse retribuzioni che spettano ai loro colleghi di genere maschile.
Sappiamo che il cammino per giungere al rispetto di questo principio è tuttora da concludere, ma va ricordata questa prescrizione e il conseguente dovere delle istituzioni di operare per renderla ovunque effettiva.