venerdì, 17 Gennaio 2025
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Per il Tar Sanremo non è solo Rai, sì all’edizione 2025, dubbi sulla prossima

Il Tar della Liguria ha emesso una sentenza su Sanremo, dichiarando illegittimo l'affidamento diretto alla Rai. Dal 2026, infatti, si richiederà una gara tra gli operatori competenti. Salva, invece, l'edizione del 2025.

Secondo il Tar della Liguria Sanremo non deve essere diretto esclusivamente dalla Rai, ma è necessaria una gara tra gli operatori del settore. Questo è quanto riportato in una sentenza dell’organo amministrativo, che si è opposto all’autonomia decisionale dell’azienda.

D’altra parte, la Rai sta valutando il ricorso, in quanto forte della propria titolarità nell’organizzazione del Festival di Sanremo. Rimarrà invariata la settantacinquesima edizione ma non si conoscono ancora le sorti di quella del 2026.

La sentenza del Tar

Nelle cinquantotto pagine di sentenza, il Tar ha fatto sapere che è “illegittimo l’affidamento diretto alla Rai, da parte del Comune di Sanremo, dell’organizzazione del festival“, in quanto sarebbe preferibile ricorrere a “una gara aperta agli operatori del settore“. Nello specifico, il Tar si è pronunciato sul ricorso della società Just Entertainment, interessata all’editoria musicale e alla produzione di eventi e opere musicali. Nel 2023, infatti, la società aveva dimostrato il proprio interesse nell’acquistare “la titolarità dei diritti di sfruttamento economico e commerciale del Festival di Sanremo” e di gestirne le relative attività di promozione e diffusione.

Di tutta risposta, il Comune di Sanremo avrebbe affidato alla Rai l’utilizzo del marchio Festival della Canzone Italiana e lo svolgimento delle edizioni settantaquattro e quelle future. La sentenza emessa dal Tar risulta essere complessa in merito alla distinzione tra titolarità del marchio e format tv. Infatti, da quanto si può leggere nel testo:

Il Tar ha giudicato irregolari soltanto le delibere con le quali il Comune di Sanremo ha concesso in uso esclusivo a Rai il marchio Festival della Canzone Italiana, nonché alcuni servizi ancillari erogati in occasione dell’organizzazione del Festival stesso.

Dunque, nessun rischio che la manifestazione canora, nella sua veste attuale, possa essere organizzata da terzi.

Leggi anche: La Rai assume 41 assistenti di redazione. Requisiti necessari e come candidarsi

La risposta della Rai

In risposta alla sentenza del Tar, la Rai sta valutando il ricorso. Intanto, in una nota, l’azienda fa sapere:

I Giudici amministrativi hanno confermato l’efficacia della convenzione stipulata tra Rai e il Comune di Sanremo per l’edizione 2025, nonché la titolarità in capo a Rai del format televisivo da anni adottato per l’organizzazione del Festival.

Di conseguenza, rimarrebbe invariata la gestione dell’edizione del 2025 del Festival di Sanremo, in quanto ci sarebbero pochi mesi per poter intervenire diversamente. Nella nota, però, la Rai fa sapere che analizzerà scrupolosamente la sentenza, che aprirebbe le porte ad altri gruppi, come Mediaset o Warner Bros. Discovery, per aggiudicarsi il marchio Festival della Canzone Italiana. Il sindaco di Sanremo, Alessandro Mager, ha fatto sapere:

È una sentenza inaspettata, articolata e complessa.

Insieme ai dirigenti del Comune e ai nostri consulenti legali, la approfondiremo con scrupolosa attenzione nei prossimi giorni, anche al fine di pianificare le migliori strategie per il futuro.

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Le reazioni

Ad apparire soddisfatto dalla sentenza emessa dal Tar della Liguria è stato Sergio Cerruti, managing director della Just Entertainment e presidente dell’Afi, l’Associazione fonografici italiani, il quale ha affermato:

Davide ha abbattuto Golia, e in questo Paese ogni tanto le cose vanno nel verso giusto e che c’è speranza anche per i più piccoli.

Oggi abbiamo scritto un pezzo di storia, perché Sanremo è Sanremo, non è la Rai.

In ambito politico, gli esponenti PD della bicamerale fanno sapere che la sentenza “getta una forte ombra di incertezza su quello che rappresenta il più grande evento mediatico del servizio pubblico e la principale fonte di incasso pubblicitario della Rai“, mentre per i democratici:

È fondamentale che l’Ad Rossi venga immediatamente a riferire in commissione di Vigilanza per chiarire come intende affrontare questa situazione e garantire che il Festival di Sanremo rimanga un pilastro del servizio pubblico.

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