venerdì, 17 Gennaio 2025
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Tavares dice addio a Stellantis, quale sarà il futuro dell’azienda?

Si è dimesso ieri Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis. L'azienda aveva già dichiarato a ottobre che erano in atto le ricerche per un sostituto del CEO, che comunque sarebbe dovuto rimanere fino al 2026.

Sono arrivate ieri, 1 dicembre, le dimissioni ufficiali di Carlos Tavares, amministratore delegato del gruppo automobilistico Stellantis. Secondo alcune indiscrezioni, ciò sarebbe accaduto per delle divergenze di vedute tra il CEO e alcuni dirigenti. Per il momento, le funzioni svolte da Tavares potrebbero essere ricoperte da John Elkann.

Già a ottobre, Stellantis aveva dichiarato di essere in cerca di una figura che succedesse a Carlos Tavares, il quale avrebbe dovuto portare a termine il proprio mandato, fino al 2026, per poi lasciare l’azienda. I punti di vista diversi rispetto a quelli del resto del gruppo automobilistico, insieme a un calo delle consegne e dei ricavi, hanno portato a un anticipo nella decisione dell’amministratore delegato.

Le dimissioni di Carlos Tavares

Carlos Tavares è stato amministratore delegato del gruppo automobilistico Stellantis per tre anni, dal gennaio 2021. Con un’ampia esperienza pregressa in campo amministrativo, sempre per altre case automobilistiche, Tavares aveva proposto, nel 2022, per l’azienda di Elkann, un programma volto alla mobilità sostenibile, con emissioni zero entro il 2038. Inoltre, il CEO aveva previsto la vendita di veicoli a batteria, entro la fine del decennio, del 100% delle vendite di auto in Europa e del 50% negli Stati Uniti.

Eppure, le decisioni prese da Tavares non hanno riscontrato grande sostegno, tanto che il consiglio di amministrazione ha accettato all’unanimità l’iniziale decisione di far mantenere la carica di CEO fino alla fine del contratto. Non è stata, quindi, una sorpresa per Stellantis, che si sta già muovendo per cercare un nuovo amministratore delegato. Nel frattempo, è stato istituito un nuovo comitato esecutivo, presieduto da John Elkann.

Leggi anche: Stellantis, approvato il maxi stipendio del CEO Carlos Tavares: quanto guadagnerà al giorno

Le parole di John Elkann

A informare tempestivamente il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e quello del Consiglio, Giorgia Meloni, delle dimissioni di Tavares è stato lo stesso John Elkann. Quest’ultimo ha motivato il gesto del CEO riferendosi a divergenze con il consiglio di amministrazione di Henri de Castries, il consigliere senior del board di Stellantis. Di seguito le parole di Elkann sulla vicenda:

Siamo grati a Carlos per il suo impegno costante in questi anni e per il ruolo che ha svolto nella creazione di Stellantis, in aggiunta ai precedenti rilanci di Psa e di Opel, dando avvio al nostro percorso per diventare un leader globale nel settore. 

Intendo mettermi subito al lavoro con il nostro nuovo Comitato esecutivo ad interim, con il supporto di tutti i nostri colleghi di Stellantis, mentre completiamo il processo di nomina del nuovo CEO.

Insieme garantiremo la puntuale attuazione della strategia della società nell’interesse di lungo termine di Stellantis e di tutti i suoi stakeholders.

Accanto alla motivazione delle divergenze amministrative, si pone anche l‘andamento negativo delle vendite in America. Tavares, infatti, avrebbe avuto troppa fretta nell’intervenire. Continua Elkann:

Il successo di Stellantis sin dalla sua creazione si è basato su un perfetto allineamento tra gli azionisti di riferimento, il consiglio e il CEO.

Tuttavia, nelle ultime settimane sono emerse vedute differenti che hanno portato il Consiglio e il CEO alla decisione di oggi. 

Leggi anche: Il nuovo codice della strada approda in Senato, quali saranno le novità nel 2025?

Lo scontro con la politica

Le decisioni prese da Tavares hanno determinato degli scontri anche in ambito politico. Qualche mese fa, per esempio, Matteo Salvini aveva dichiarato a riguardo:

Il settore in crisi anche per colpa sua. L’amministratore delegato di Stellantis dovrebbe vergognarsi e chieder scusa.

Non è più in condizioni di chieder niente per come hanno mal gestito e male amministrato un’azienda storica italiana. 

L’amministratore delegato e la dirigenza di Stellantis dovrebbero chiedere scusa agli operai, agli ingegneri, ai tecnici, agli italiani e alla storia dell’auto italiana.

Dopo le dimissioni di Tavares, molti politici hanno espresso il proprio pensiero, come Giuseppe Conte, in un post su Facebook, dove scrive:

Si dimette da a.d. di Stellantis Tavares, che abbiamo duramente contestato in questi mesi, anche quando è venuto in Parlamento, per le prospettive industriali del tutto assenti.

Va via un manager, ma resta sul tavolo l’enorme preoccupazione per il futuro degli stabilimenti, dell’indotto, di tanti lavoratori alle prese con stop, commesse che saltano, cassa integrazione.

A Pomigliano saremo con loro per ascoltare le loro posizioni e per confrontarci per le possibili soluzioni.

Prima ancora che sia nominato il nuovo AD, Elkann dovrebbe venire in Parlamento a spiegarci con quale predisposizione pensano di affrontare la crisi in atto.

Il Governo dovrebbe finalmente battere un colpo: finora lo si è notato per l’assenza.

Il futuro dell’automotive non può essere lasciato all’improvvisazione.

Antonio Misiani, responsabile Economia nella segreteria Pd, si è così espresso su X:

Le dimissioni di Tavares evidenziano quanto sia grave la crisi che ha investito Stellantis e tutto l’automotive europeo.

Ora bisogna voltare pagina e tutti devono fare la propria parte. L’azienda, mettendo in campo un piano industriale all’altezza di una fase estremamente difficile.

Il governo, ripristinando gli strumenti di politica industriale assurdamente tagliati con la legge di bilancio.

Chiederemo nuovamente a John Elkann di venire in Parlamento per confrontarsi sul futuro di Stellantis e del settore.

I possibili sostituti di Tavares

Nella rosa dei nomi che potrebbero prendere, ipoteticamente, il posto di Carlos Tavares appaiono diverse figure. Prima di tutto Luca de Meo, dirigente di Renault Group, poi la statunitense Mary Barra, amministratrice delegata di General Motors.

Rimanendo sempre in ambito stelle e strisce, Jim Farley, CEO di Harley-Davidson. Sono stati fatti anche i nomi dei tedeschi Oliver Zipse, dirigente di BMW, e Oliver Blume, amministratore delegato del gruppo Volkswagen.

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