È di poche ore fa l’intervista di La7 a Anthony Fauci, direttore dell’Istituto nazionale di allergie e malattie infettive statunitense (Niaid) e membro della task force della Casa Bianca, in cui afferma di essere moderatamente ottimista e reputa veritiero l’arrivo di un vaccino per la Covid-19 entro la fine dell’anno e l’inizio del 2021. Infatti, i vaccini in fase di sperimentazione sono circa 160 in tutto il mondo, di cui 30 già nella fase della sperimentazione umana. Non tutti sono promettenti, ma mai prima d’ora ci si era mossi con tanta rapidità nella ricerca di un vaccino. E già paesi come gli Usa, la Russia e il Regno unito firmano contratti da decine di milioni di euro per accaparrarsi le future forniture.
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Cos’è un vaccino?
Si sente parlare spesso di vaccini, soprattutto in questo periodo, e non mancano gli scettici sulla reale efficacia di questo sistema. Ci sono decine di milioni di persone oggi in vita, con un’aspettativa di vita largamente più alta, che potrebbero rispondere a tono a chi dubita della reale efficienze dei vaccini. Vaiolo, morbillo, poliomielite, meningite e molte altre sono un esempio di malattie scomparse o quasi del tutto debellate grazie ai vaccini. Ci sono malattie gravissime che fino a pochi decenni fa decimavano milioni di persone, come il vaiolo e la poliomielite, e che oggi grazie ai vaccini sono state completamente debellate nel caso della prima o ridotte dell’80% nel caso della poliomielite. Ma cos’è un vaccino? Un vaccino ha come scopo quello di stimolare la produzione di anticorpi protettivi da parte dell’organismo, conferendo una resistenza specifica nei confronti di una determinata malattia infettiva (virale, batterica, protozoaria). Il principio dell’azione della vaccinazione risiede in meccanismi fisiologici che sfruttano principalmente il concetto di memoria immunologica. Ad oggi è e rimane uno dei più potenti strumenti di prevenzione a disposizione della sanità pubblica, che salva milioni di persone ogni anno, e lo studio che ne segue per le malattie presenti nel mondo rimane un faro di speranza.
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Gli effetti collaterali dei vaccini
Non è insolito che un vaccino (o anche medicina in genere) abbia degli effetti collaterali, più o meno lievi. I fattori da cui questo dipende sono molteplici, come le differenti caratteristiche biologiche di ognuno di noi o le condizioni di salute pregresse. I primi vaccini in sperimentazione contro il coronavirus su volontari hanno evidenziato alcuni effetti collaterali come mal di testa, febbre, brividi, spossatezza e dolore nella zona dell’iniezione. In quasi tutti i casi, gli effetti collaterali sono durati poche ore e non hanno portato a complicazioni di alcun genere. Tutta la comunità scientifica e anche istituzionale ha come imperativo quello di un’informazione riguardo i vaccini il più trasparente possibile, così da allontanare eventuali scetticismi e movimenti antiscientifici. Con le dovute precauzioni e attenzioni del caso, il vaccino in fase di sperimentazione contro il coronavirus potrebbe salvare decine di migliaia di persone. E una lieve febbre o mal di testa per alcune ore o giorni dovrebbero essere uno scotto sopportabile da sostenere.
Cinque vite salvate nel mondo ogni minuto, 7.200 ogni giorno, 25 milioni di morti evitati entro il 2020. I vaccini sono l’intervento medico a basso costo che più di tutti ha cambiato la nostra salute. Alberto Mantovani, Medico Italiano.