venerdì, 17 Gennaio 2025
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Premio Nobel per la Pace 2024: vince l’organizzazione giapponese Nihon Hidankyo

Il Premio Nobel per la Pace 2024 va all'organizzazione giapponese Nihon Hidankyo "per i suoi sforzi per conseguire un mondo senza armi nucleari". A decretarlo è stato il Comitato per il Nobel norvegese, oggi 11 ottobre.

Il Nobel per la Pace 2024 è stato assegnato all’organizzazione giapponese Nihon Hidankyo, composta dai sopravvissuti di Hiroshima e Nagasaki. Ad assegnare il Premio è stato il Comitato per il Nobel norvegese nella città di Oslo, a differenza dei premi precedenti, conferiti a Stoccolma.

Questo è stato l’ultimo Nobel assegnato, dopo quelli dei giorni scorsi per la Letteratura, la Medicina, la Fisica e la Chimica. La motivazione per cui è stato consegnato il Premio è:

per gli sforzi volti a ottenere un mondo libero da armi nucleari e per aver dimostrato che le armi nucleari non devono mai più essere usate.

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L’organizzazione Nihon Hidankyo

Nihon Hidankyo è un’organizzazione giapponese a livello nazionale, fondata il 10 agosto 1956. Ne fanno parte i cosiddetti “Hibakusha“, cioè i sopravvissuti ai bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki.

Nihon Hidankyo collabora con diverse organizzazioni finalizzate alla tutela della vita e alla difesa dei diritti di tutte le vittime di eventi simili. Questi i principali obiettivi:

  • prevenzione della guerra nucleare ed eliminazione di armi nucleari, compresa la firma di un accordo internazionale per il divieto totale e l’eliminazione di armi nucleari. Anche la convocazione di una conferenza internazionale per raggiungere questo obiettivo è parte delle richieste fondamentali di Hidankyo
  • risarcimento da parte dello Stato per i danni della bomba atomica. La responsabilità dello Stato di aver avviato la guerra, che ha portato ai danni della bomba atomica, dovrebbe essere riconosciuta, e lo Stato provvedere a un risarcimento
  • miglioramento delle attuali politiche e misure di protezione e assistenza per gli Hibakusha

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La proclamazione

Il Nobel per la Pace è stato assegnato dal Comitato norvegese per il Nobel, composto da cinque membri nominati dal Parlamento norvegese. Il Premio è stato conferito a Oslo, a differenza degli eventi dei giorni scorsi che si sono tenuti a Stoccolma, in Svezia. Il motivo di questo cambiamento è dovuto al fatto che quando Alfred Nobel istituì i premi, nel 1901, la Norvegia faceva ancora parte del Regno di Svezia e Norvegia.

Il Comitato norvegese per il Nobel ha scrutinato 286 candidature ricevute. Secondo le previsioni, tra i favoriti vi erano: l’Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani dell’Ocse, diretto dall’italiano Matteo Mecacci, ex deputato dei Radicali; la Corte Internazionale di Giustizia con sede all’Aja, che a gennaio ha ordinato a Israele di adottare misure per prevenire atti di genocidio nella Striscia di Gaza; l’Unrwa (Agenzia Onu per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi) di Philippe Lazzarini; Stop Killer Robots insieme ad Article 36 e l’Unesco con il Consiglio d’Europa.

Questo è quanto si legge sul profilo X del Comitato, rispetto alla vittoria di Nihon Hidankyo:

Il Comitato norvegese per il Nobel ha deciso di assegnare il premio Nobel per la Pace all’organizzazione giapponese Nihon Hidankyo.

Questo movimento di sopravvissuti alla bomba atomica di Hiroshima e Nagasaki, noto anche come Hibakusha, riceve il premio per i suoi sforzi volti a realizzare un mondo libero dalle armi nucleari e per aver dimostrato attraverso le testimonianze che le armi nucleari non devono mai più essere utilizzate.

Leggi anche: Premio Nobel per la Fisica 2024: Hopfield e Hinton vincono grazie all’AI

I vincitori passati

A vincere il Premio Nobel per la Pace lo scorso anno, nel 2023, è stata l’attivista iraniana Narges Mohammadi, per “la sua lotta contro l’oppressione delle donne in Iran e la sua lotta per promuovere i diritti umani e la libertà per tutti“.

Tra i vincitori passati più conosciuti del Premio Nobel per la Pace si ricordano Martin Luther King, nel 1964, per il suo impegno circa i diritti civili, Madre Teresa di Calcutta, nel 1979, per la sua dedizione alle vittime della povertà, Nelson Mandela, nel 1993, per il lavoro nella risoluzione pacifica dell’apatheid e l’impegno nella costituzione di un Sudafrica democratico.

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