Paestum, l’ambulante che vende in spiaggia fiabe africane per bambini

Martina Mugnaini
Martina Mugnaini
Martina Mugnaini. Classe 1991. Nata e vissuta a Roma, ha un forte legame con le sue origini fiorentine. Laureata in Filologia Moderna alla Sapienza e giornalista, ama scrivere di tutto quello che riguarda l’arte, la letteratura, il teatro e la cultura digitale. Da anni lavora nel campo della comunicazione e del web writing interessandosi di tutto ciò che riguarda l'innovazione. Bibliofila e compratrice compulsiva di libri di qualunque genere, meglio se antichi: d'altronde “I libri sono riserve di grano da ammassare per l’inverno dello spirito” e se lo dice la Yourcenar sarà vero.
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Mamadou ha quarant’anni, viene dal Senegal e ogni giorno parte da Napoli per arrivare sulla spiaggia di Paestum. Non vende accendini, costumi o collanine, Mamadou vende libri. Fiabe africane per bambini, storie per promuovere l’integrazione e racconti del suo Paese. Ogni giorno gira tra gli ombrelloni come fanno centinaia di ambulanti abusivi e non: “Preferisco vendere libri che cianfrusaglie” ha spiegato mentre una coppia di genitori lì accanto acquista due favole da leggere alla loro bambina. Poco più avanti un signore sfoglia un fumetto sull’integrazione e il viaggio della speranza di 4 ragazzi giunti in Italia con i barconi.

La gente è curiosa – aggiunge Mamadou – siamo in tanti a vendere libri di autori africani sulle spiagge italiane da circa dieci anni, è anche un modo per avvicinare le persone alla nostra cultura.

Si ricorre spesso alla parola integrazione, nelle discussioni politiche, nelle conversazioni delle persone ogni giorno, ma raramente si va oltre alle semplici dichiarazioni di principio. Mamadou non è certo il primo immigrato che vende libri che raccontano la sua terra, davanti alle librerie di Roma ad esempio, ci sono moltissimi ragazzi che offrono racconti e favole dell’Africa ai passanti distratti. Perché l’ignoranza genere mostri, conoscere la cultura e i luoghi da dove provengono queste persone probabilmente ce le farebbe sembrare meno lontane.   di Martina Mugnaini

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