Negli ultimi giorni l’attenzione rimane focalizzata sulla frase che ha pronunciato Papa Francesco lo scorso 20 maggio durante una visita informale alla Conferenza episcopale italiana (CEI): “C’è troppa frociaggine”.
Questa l’indiscrezione di “Dagospia”, poi rilanciata anche da “Repubblica” e “Corriere della Sera”. E se sono arrivate le scuse dal Vaticano, che ha dichiarato: “Il Papa non voleva offendere nessuno”, per il direttore de “Il Tempo” Sua Santità non avrebbe dovuto dare ulteriori spiegazioni. Invece Arcigay ha trovato questa frase fuori luogo e lontana dal pensiero di Papa Francesco.
Il contesto in cui Papa Francesco ha pronunciato la frase ‘incriminata’
Lunedì 20 maggio si è verificato l’incontro a porte chiuse con oltre 200 vescovi italiani, che ha poi dato il via all’Assemblea Generale della CEI. In questo contesto Papa Francesco ha posto l’attenzione sulla selezione negli accessi ai seminari, l’istituzione che forma i giovani sulla strada del sacerdozio.
Sua Santità ha poi consigliato ai vescovi di non ammettere in seminario coloro che si dichiarano apertamente omosessuali, seguendo i dettami di Benedetto XVI, che negava ai gay di proseguire il cammino verso il sacerdozio. Successivamente, Papa Francesco avrebbe pronunciato la frase: “C’è troppa frociaggine”.
Le scuse del Vaticano
Le parole del Pontefice hanno dato vita a una serie di polemiche, tanto che lo stesso Vaticano ha ritenuto opportuno chiarire la sua posizione.
Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, come riporta “Vatican News”, ha spiegato che Papa Francesco non aveva intenzione di offendere nessuno: “Usando il termine ‘frociaggine’ non ha mai inteso offendere o esprimersi in termini omofobi e rivolge le sue scuse a coloro che si sono sentiti offesi“.
Ha aggiunto: “Papa Francesco è al corrente degli articoli usciti di recente circa una conversazione, a porte chiuse, con i vescovi della Cei. Nella Chiesa c’è spazio per tutti, per tutti! Nessuno è inutile, nessuno è superfluo, c’è spazio per tutti. Così come siamo, tutti”.
Il commento di Tommaso Cerno e di Natascia Maesi
La frase pronunciata da Papa Francesco ha suscitato diverse reazioni. Secondo il direttore de “Il Tempo”, Tommaso Cerno, non avrebbe dovuto scusarsi, come rivela in un video pubblicato sul suo profilo Instagram:
Sua Santità, Papa Francesco, si è scusato, ma questa parola (frociaggine) la usano tutti i gay.
La mia opinione è questa.
Si è scusato, ma non aveva nessun motivo di farlo, per due ragioni.
Uno è che si parla così, il politicamente corretto è una grande scemenza.
Due, quella cosa lì è successa a porte chiuse e poi è stata rivelata, non perché il Papa ce l’ha con i gay, anzi per il contrario, perché quella lì era una denuncia che il Papa ha fatto contro le lobby vaticane.
Quando dice che i gay possono andare in chiesa e farsi benedire perché si sposano, insorgono e poi controllano pezzi di chiesa, è questa la denuncia.
Gli è scappata quella parola, la usano migliaia di persone, ma quella parola non aveva bisogno di scuse.
Non è dello stesso avviso, invece, la presidente nazionale di Arcigay che come riporta “Fanpage.it” ha così commentato la frase ‘incriminata’ di Papa Francesco:
Sono espressioni che fatichiamo a commentare e fuori luogo attribuite a un Pontefice.
Un linguaggio che rafforza lo stereotipo che dà luogo alla discriminazione nei nostri confronti […]
Sono parole scomposte e non degne di un Pontefice che ci lasciano perplessi e che lasciano aperti molti interrogativi, anche perché sono affermazioni distanti dal linguaggio di Bergoglio.
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