sabato, 18 Gennaio 2025
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Perché Bebe Vio gareggerà con un cognome diverso alle Paralimpiadi di Parigi 2024?

Bebe Vio è pronta a scendere in pedana alle Paralimpiadi di Parigi con un altro cognome: qual è il motivo dietro a questa scelta?

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.

Per la prima volta Beatrice Maria Adelaide Marzia Vio, meglio conosciuta come Bebe Vio, gareggerà alle Paralimpiadi di Parigi con un cognome diverso. Ma per quale motivo? Con la sentenza n. 131 del 2022, in Italia la Corte Costituzione stabilisce che il cognome di un figlio può essere composto da quello di entrambi i genitori.

Anche Bebe Vio, quindi, ha deciso di adottarne due e di aggiungere quello di mamma Teresa oltre a Vio di papà Ruggero che le è stato assegnato alla nascita. La schermitrice italiana, perciò, scenderà in pedana nel fioretto femminile B con tutti e due i cognomi, Vio Grandis.

Bebe Vio gareggerà per difendere il titolo conquistato a Tokyo nel 2020, dopo il successo precedente a Rio 2016, vinto cinque anni fa.

Perché Bebe Vio ha deciso di adottare il doppio cognome?

Bebe Vio ha spiegato i motivi della scelta del doppio cognome in vista delle Paralimpiadi di Parigi 2024 cui si sta preparando. Ecco cosa ha rivelato a “Fanpage.it” la schermitrice italiana:

Pensavamo fosse giusto nei confronti di mamma, della famiglia di mamma, avere quella parte di storia con noi.

È stata una scelta familiare comune di aggiungere il cognome di mamma, avere quella parte di storia con noi.

E lei ne è stata fiera, ci tenevamo a farlo per puro orgoglio.

Abbiamo impiegato un po’ di tempo, perché è stato veramente un casino fare tutte le pratiche.

Quando gareggia Bebe Vio Grandis?

Bebe Vio Grandis salirà in pedana il 4 settembre a partire dalle ore 12 nella gara individuale per poi cimentarsi nella prova a squadre al fianco di Andreea Mogos, Loredana Trigilia e Rossana Pasquino. Ecco cosa ha dichiarato la schermitrice italiana poco prima delle Paralimpiadi come riporta “Federscherma”:

Nella scherma paralimpica gli avversari più ostici sono sempre i cinesi e gli asiatici in generale, tutti forti e competitivi al massimo dagli ottavi di finale in avanti.

Le Paralimpiadi sono una figata pazzesca, perché in questo periodo si dà davvero grande attenzione al nostro movimento.

Ognuno sceglie se si sente perfetto oppure no, scegliendo il proprio punto di forza. Questo cambiamento di visione è molto bello.

Ricordo ancora la mia prima convocazione in azzurro, ero minorenne e i miei genitori mi fecero trovare tutto il materiale della Nazionale in camera, una gioia immensa.

La lezione di Bebe Vio Grandis

Bebe Vio sta affrontando gli ultimi allenamenti prima di gareggiare alle Paralimpiadi di Parigi con “un’altra testa”, come ha raccontato al “Messaggero”. La schermitrice italiana, infatti, ha esordito nel 2016 a Rio, a Tokyo poi la rinascita a seguito di un infortunio, ora invece è fiera di godersi “il villaggio pieno di gente e gli stadi colmi”. In attesa di vederla in pedana, Bebe Vio Grandis ci offre un’importante lezione:

Gli atleti paralimpici non sono più eroi.

Oggi i bambini parlano di sport e disabilità a scuola, fanno i giocattoli con le protesi o le carrozzine.

La mia più grande conquista? Essere entrati nei gruppi sportivi, riuscendo a fare lo sport come lavoro, e aver cambiato la mentalità della gente.

Non solo gli allenamenti, Bebe Vio Grandis sostiene altri atleti paralimpici grazie alla sua associazione, art4sport ONLUS: “A Rio eravamo tre, a Tokyo sette, qui otto. E in più anche i non qualificati sono venuti, vivendo in un’unica casa e sperimentando l’emozione paralimpica seppur fuori competizione”.

Leggi anche: Manuel Bortuzzo vince il bronzo alle Paralimpiadi: “Ce l’ho fatta, tante volte ho pensato di mollare”

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Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.

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