Un piano strategico è fondamentale per guidare un’organizzazione no-profit verso il raggiungimento della sua missione. Questo documento definisce obiettivi, strategie, risorse necessarie e modalità di monitoraggio per garantire l’efficacia delle azioni intraprese.
È importante, quindi, che sia ben strutturato per garantire il successo della no-profit. Un buon piano strategico permette di agire con consapevolezza, utilizzando al meglio le risorse per raggiungere con determinazione la propria missione.
Come redigere un piano strategico per un’organizzazione no-profit
Un piano strategico è un documento guida che indirizza l’organizzazione verso una direzione futura. Nello specifico, per le no-profit, si tratta di un progetto che aiuta a focalizzarsi sulla missione, a ottimizzare le risorse e a massimizzare l’impatto sociale. Al suo interno sono inclusi una serie di obiettivi a breve, medio, lungo termine, e delineate le strategie per il loro concreto raggiungimento.
Per sviluppare un piano strategico è importante che ci sia un approccio metodico e partecipativo. I passaggi fondamentali da seguire sono:
- Analizzare il contesto e la missione, valutando l’attuale situazione. Si analizzano tutti i punti di forza, debolezze, opportunità e minacce (analisi SWOT). Si tratta di identificare le qualità e le risorse uniche che distinguono la propria organizzazione, incluse le aree in cui la no-profit potrebbe essere carente o affrontare sfide. Si esplorano i fattori esterni che potrebbero favorire la missione, le tendenze emergenti nel settore, riconoscendo i fattori che comporterebbero rischi, o ostacoli al successo. Ci si assicura se gli obiettivi strategici siano coerenti con la visione e i valori dell’organizzazione, si coinvolgono le parti interessate ascoltando i suggerimenti dei collaboratori, volontari, beneficiari e donatori. L’analisi SWOT è una valutazione completa che richiede un’attenta considerazione e analisi. Fornisce, inoltre, una base per lo sviluppo di strategie e piani d’azione grazie alle informazioni acquisite
- Definire gli obiettivi strategici, stabilendo obiettivi specifici, misurabili, accessibili e definiti nel tempo (SMART, che sta per specifico, misurabile, raggiungibile, rilevante e limitato nel tempo). Questi fungono da parametri di riferimento per il progresso, consentono all’organizzazione di monitorare le proprie prestazioni e apportare le opportune modifiche. Si distingue anche tra obiettivi a breve termine (1-2 anni) e a lungo termine (3-5 anni)
- Pianificare le azioni, creando piani operativi dettagliati, identificare i responsabili delle diverse attività, le priorità e le aree di interesse, determinando in modo efficace le risorse necessarie, finanziarie, umane e tecnologiche
- Budget e risorse. Si redige un piano finanziario a supporto delle strategie, si cercano le fonti di finanziamento come donazioni, partnership e si allocano le risorse evitando sprechi
- Comunicazione e coinvolgimento. Si crea una strategia per sensibilizzare il pubblico sulla missione e si rafforza il coinvolgimento di donatori, finanziatori, personale, membri del consiglio, beneficiari, volontari e sostenitori, coinvolgendo gli stakeholder nella pianificazione di una strategica che vada a soddisfare le loro esigenze
- Monitoraggio e valutazione, stabilendo indicatori di performance per ogni obiettivo (KPI, indicatori chiave di prestazione che misurano l’efficacia dei programmi e delle iniziative della propria organizzazione no-profit) ed effettuando revisioni periodiche per valutare i progressi e applicare eventuali correzioni. Così facendo ci si adatta alle mutevoli circostanze e si colgono nuove opportunità per rimanere sempre reattivi ai fattori esterni e ai cambiamenti sociali, economici e politici. Si raccolgono, anche, feedback da beneficiari, donatori e volontari, utilizzando sondaggi, focus group e social media
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Guida al piano strategico per organizzazioni no-profit
Per redigere un piano strategico è necessario del tempo, ma è importante che sia eseguito correttamente per allineare e coinvolgere gli stakeholder alle priorità dell’organizzazione. La pianificazione richiede attenzione ai dettagli e deve essere eseguita da qualcuno che possa seguire le fasi successive e gli aggiornamenti. I piani strategici, infatti, non sono documenti statici, ma cambiano a seconda delle circostanze. È importante che siano chiari e aiutino l’organizzazione a rispettare la propria missione, i valori fondamentali e i principi guida.
Un piano strategico analizza il settore, identificando le organizzazioni concorrenti, valuta la traiettoria attuale e identifica gli obiettivi per il futuro dell’organizzazione. Può essere considerato una sorta di tabella di marcia per il raggiungimento del futuro desiderato, attraverso la definizione degli obiettivi e la valutazione delle condizioni interne ed esterne.
Il primo passo in qualsiasi processo di pianificazione strategica è condurre un’analisi situazionale che includa una revisione della storia, obiettivi e missione dell’organizzazione, e porti a una dichiarazione di visione e di missione convincente. Si tratta di comunicare, in maniera succinta, lo scopo principale e le attività, tali da dipingere un quadro sullo stato futuro desiderato e che la no-profit intende raggiungere. Il passo successivo è quello di stabilire delle priorità, aspetto essenziale per garantire che le risorse siano utilizzate in modo efficace. Successivamente si delineano le strategie per il raggiungimento degli obiettivi, i quali dovrebbero essere misurabili, realistici e realizzabili. In seguito si può passare, sulla base delle priorità, ad allocare le risorse, sia finanziarie sia umane.
La fase finale è lo sviluppo di un piano di implementazione, in cui specificare il responsabile di ciascuna attività, quando sarà completata e il meccanismo utilizzato per monitorare i progressi e apportare le necessarie correzioni.
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Vantaggi di un piano strategico per una no-profit
Un piano strategico permette all’organizzazione di concentrarsi su ciò che conta davvero, chiarificando gli obiettivi e aiutando nel processo decisionale, in modo da definire il percorso che l’organizzazione intende intraprendere, nei prossimi tre-cinque anni, per realizzare la sua visione. Grazie ad esso si ottimizzano le risorse disponibili, andando verso un’efficienza operativa. Si ottiene, altresì, un maggior impatto sociale, aumentando l’efficacia delle azioni per il raggiungimento della missione.
Inoltre, il piano strategico è essenziale per la rendicontazione, la trasparenza, migliora la comunicazione con gli stakeholder, i donatori, aumenta il morale e l’impegno dei volontari. Per far sì che la strategia si trasformi in un piano si possono utilizzare delle piattaforma di gestione del lavoro, in modo che i membri dell’organizzazione abbiano tutte le informazioni per impegnarsi al meglio. Grazie ad esse ci si assicura che ogni attività e progetto sia direttamente collegato agli obiettivi più ampi.
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