Una squadra del Reparto Mobile di Pisa potrebbe finire, nelle prossime ore, sotto inchiesta per le manganellate inflitte ad alcuni studenti, durante i cortei pro-Palestina. Tra questi ultimi, 13 sono rimasti feriti, di cui 10 sono minorenni.
Stanno già analizzando il caso i magistrati, come riporta il “Corriere della Sera”: nella giornata di ieri hanno ricevuto gli atti dalla Questura di Pisa e sono 15 i poliziotti su cui sono in corso le prime indagini, tra cui il capo squadra e uno dei responsabili dell’ordine pubblico che avrebbe dovuto garantire la sicurezza della piazza.
Il fascicolo sull’accaduto è ora aperto, ma senza ipotesi di reato. Al vaglio degli inquirenti vi sono le immagini della polizia scientifica sul corteo degli studenti sia a Pisa sia a Firenze. Inoltre, per fare luce sulla vicenda si stanno muovendo anche il capo della polizia Vittorio Pisani e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Proprio quest’ultimo incontrerà a breve i leader di UIL, CGIL e CISL al Viminale.
Cosa è emerso dalle prime indagini?
Sono già state analizzate le riprese video realizzate dalla Digos, risalenti allo scorso venerdì, e la questura di Pisa ha già fornito un elenco di nomi di alcuni manifestanti, che hanno preso parte ai cortei pro-Palestina. Per fare luce sulla vicenda saranno esaminati anche i video pubblicati sui social dello scontro con la polizia e anche quelli girati personalmente dai docenti del liceo artistico Russoli, di fronte il quale si è verificato l’accaduto.
Non solo la Questura di Pisa, anche i genitori dei ragazzi, specialmente quelli colpiti, scenderanno presto in campo a difesa dei propri figli. A tal proposito, l’avvocato pisano Andrea Callaioli è pronto a difenderli e a raccogliere le loro querele e la richiesta di un risarcimento danni.
Il racconto della mamma di una studentessa colpita a Pisa
Uno dei genitori che potrebbe sporgere denuncia è Sara Costanzo, professoressa di Filosofia e pedagogista 48enne e mamma di Gemma. Sul suo profilo Facebook racconta cosa le ha rivelato sua figlia durante gli scontri:
Mia figlia mi ha chiamato e mi ha detto, ‘Mamma, sono Gemma… non ti spaventare, ti chiamo per avvisarti che stamani alla manifestazione in città, la polizia ha preso a manganellate noi studenti, ma io sto bene ora.
[…] Siamo davvero tanto sconvolti.
Sempre su Facebook Sara Costanzo ha commentato l’accaduto, mostrandosi vicina a tutti i genitori degli altri studenti colpiti dai manganelli:
Ancora ho il disgusto e i brividi per quello che è accaduto a mia figlia, e ai nostri studenti.
[…] Poco fa mia figlia è stata dimessa dall’ospedale. […]
Ha fatto accertamenti per le ecchimosi dovute alle botte che ha preso.
Caduta in terra per le spinte ricevute, è stata investita da un poliziotto che ha preso di mira la sua gamba destra a manganellate.
Mia figlia non poteva difendersi, ha detto al poliziotto di fermarsi, ma non è stato così.
[…] Ringrazio ora il personale dei reparti di Radiologia e Ortopedia dell’ospedale Lotti di Pontedera, per averla sostenuta con grande affetto e professionalità.
[…] Sono vicina ai genitori degli altri nostri studenti, picchiati e spaventati.
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