venerdì, 17 Gennaio 2025
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Arriva Raffa, la serie sulla regina immortale della televisione, dal racconto di Fiorello a quello di Renzo Arbore e Loretta Goggi

Da Tuca tuca a Canzonissima, arriva Raffa, la nuova serie sull'indimenticabile Carrà, con molti dietro le quinte della sua vita pubblica e privata.

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.

Nella nuova docu-serie prodotta da Freemantle per la regia di Daniele Luchetti la protagonista indiscussa è lei, Raffa. Il racconto che si dipanerà in 3 puntate su Disney+ dal 27 dicembre narra la storia in ordine cronologico dell’adolescente Raffaella Pelloni e ha un sogno ben preciso: quello della TV.

Dopo il trasferimento a Roma da Bellaria per frequentare l’Accademia nazionale di danza e successivamente il Centro Sperimentale di Cinematografia, Raffaella Pelloni sarebbe diventata Raffaella Carrà, la regina della televisione italiana. Chi interverrà nella docu-serie disponibile da domani in tutto il mondo?

Chi era Raffaella Carrà?

Raffaella Carrà è stata e continua ancora a essere un mito per molte generazioni. Dopo la sua scomparsa improvvisa, avvenuta nel luglio del 2021, sono state numerose le opere teatrali, filmiche, e omaggi TV a una delle icone più straordinarie che il mondo abbia conosciuto.

Perché la mitica Carrà ha portato la sua musica, la sua energia e la sua anima in ogni parte del mondo, citando una delle sue canzoni, “Da Trieste in giù”. Ma in questo caso sarebbe più corretto dire da Trieste in su, fino alla volta di Hollywood, a Città del Messico, a Madrid che le ha persino dedicato una piazza, per onorare la sua lunghissima carriera e l’amore di Raffaella per la Spagna.

Ma chi c’è dietro l’artista? Una cantante, attrice, ballerina, conduttrice radiofonica e presentatrice TV nonché traduttrice con gli ospiti internazionali di Sanremo. Ma, come da poco rivelato da poco “Famiglia Cristiana”, Raffaella Carrà andava nelle mense dei poveri a servire nelle mense, dettaglio rimasto nascosto anche dopo la sua morte.

Da dove comincia Raffa?

La docu-serie inizia dall’infanzia in Romagna, segnata dall’abbandono di suo padre per poi mostrare la vita a Roma, fino all’incontro con Frank Sinatra e all’amore con Gianni Boncompagni e il suo compagno fino alla morte, Sergio Japino.

Tra materiale inedito con provini mai visti, interviste inedite e foto anche in bianco e nero, il regista Daniele Luchetti sa innestare la vita pubblica della regina Carrà: dal sogno di diventare ballerina alla vita losangelina, fino al ritorno in Italia dove incanta e allo stesso tempo crea ‘scandalo’ con Tuca tuca, con quella privata, dall’amore per i nipoti alla maternità mancata.

Chi sono gli amici di una vita che la ricordano?

La regina della TV ha collezionato oltre 60 milioni di dischi da “Rumore” a “Pedro”, da “A far l’amore comincia tu” a “Tanti auguri”, uno straordinario successo televisivo internazionale e mondiale. Ed è diventata icona LGBTQ+ grazie ai suoi messaggi universali di libertà e di inclusione, incoraggiando e rispondendo personalmente ai fan che le inviavano lettere.

Nella docu-serie la regina della televisione italiana viene raccontata dai suoi parenti, ma non mancano altre testimonianze, come quelle del costumista e scenografo da poco scomparso Luca Sabatelli e dello stylist Nick Cerioni, Barbara Boncompagni, Emanuele Crialese, Fiorello, Loretta Goggi, Marco Bellocchio, Renzo Arbore, Tiziano Ferro che le ha dedicato il brano “E Raffaella è mia” e Bob Sinclar che ha realizzato il famosissimo remix di “A far l’amore comincia tu”. Raffa, il ritratto indimenticabile della regina Raffaella Carrà

Leggi anche: Buon compleanno Raffaella Carrà, dai Millemilioni impegni al retroscena inedito: “Serviva le mense dei poveri”

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Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.

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