Bianca Balti ha rivelato su Instagram di essersi sottoposta a un intervento per rimuovere un tumore alle ovaie: “Era una cancro ovarico al terzo stadio, hanno trovato un sacco di roba, ma ora sto bene. Ho un lungo viaggio davanti, ma so che lo sconfiggerò. Per me stessa, per quelli che amo (le mie figlie sono in cima alla lista), e per tutti coloro che hanno bisogno di forza. Potete prendere in prestito un po’ della mia che ne ho un sacco”.
La modella 40enne ha raccontato che dovrà ora fare cicli di chemioterapia: “Il tumore si è allargato a tanti organi. Mi hanno operata, sono in ottime mani, i dottori sono professionali e molto gentili. Ora dovrò fare la chemio“.
Non è la prima volta che Bianca Balti parla delle sue condizioni di salute. Infatti, già nel 2022 aveva dichiarato di essersi sottoposta a una mastectomia bilaterale, in cui sono stati rimossi entrambi i seni. Il motivo? Bianca Balti è è portatrice della mutazione genetica, la BRCA1, la cui presenza può aumentare il rischio di cancro alla mammella e, anche, alle ovaie.
La modella è ricoverata in Pronto Soccorso dallo scorso 8 settembre a causa di un dolore addominale, cui è seguita la scoperta di un tumore ovarico al terzo stadio. Vediamo ora qual è la diagnosi, sintomi, rischi e come fare prevenzione.
Bianca Balti e la diagnosi di cancro alle ovaie
Qual è la diagnosi del cancro alle ovaie? Saverio Cinieri, presidente di Fondazione AIOM, Associazione Italiana di Oncologia Medica, ha svelato al “Corriere della Sera” che cos’è e quali organi colpisce tale tumore:
La diagnosi di carcinoma ovarico al terzo stadio significa che il tumore interessa una o entrambe le ovaie e che può essersi esteso oltre i confini pelvici, con metastasi peritoneali.
I tumori ovarici tumori tendono a crescere progressivamente arrivando a infiltrare il peritoneo, la membrana di rivestimento che circonda e racchiude l’addome, la pelvi e i vari organi che contengono.
Il tumore alle ovaie, come ha sottolineato ancora Saverio Cinieri, colpisce ogni anno in Italia 5.200 donne, nella maggior parte dei casi la diagnosi arriva molto tardivamente e può manifestarsi in tutte le età, specie se in presenza dei geni BRCA1 ― come riscontrato in Bianca Balti ― e BRCA2:
Può colpire a tutte le età, con un aumento dell’incidenza dopo la menopausa, tra i 50 e i 69 anni.
Tende, però, a comparire più precocemente nelle portatrici di mutazioni a carico dei geni BRCA 1 e 2, che rappresentano circa il 25% dei casi.
Quando la neoplasia viene rilevata in fase iniziale la possibilità di sopravvivenza a cinque anni è del 75-90%, ma se il tumore si è già esteso ad altri organi e con presenza di metastasi la situazione è molto più complessa.
Quali sono i sintomi e rischi?
Saverio Cinieri, presidente della Fondazione AIOM, ha, inoltre, evidenziato quali sono i rischi:
Le donne portatrici di una mutazione ereditabile a carico del gene BRCA1 hanno circa il 60% di probabilità (contro il 10% della popolazione generale) di sviluppare un tumore mammario e circa il 40% (rispetto all’1-2% della popolazione generale) di ammalarsi di carcinoma ovarico nell’arco della loro vita.
Nel caso di mutazione del gene BRCA2, le percentuali sono simili per quanto riguarda il tumore mammario e inferiori per quanto riguarda quello ovarico (circa 20%).
E quali sono i principali sintomi? A tal proposito Domenica Lorusso, professore ordinario di Ginecologia e ostetricia in Humanitas University e responsabile del Programma di Ginecologia Oncologica di Humanitas San Pio X a Milano, ha sottolineato al “Corriere della Sera” di non trascurare alcuni sintomi tra cui:
- gonfiore persistente all’addome
- fitte addominali
- bisogno molto frequente di urinare
- perdite ematiche vaginali
- stitichezza
Come prevenire il cancro alle ovaie?
La dottoressa Lorusso ha spiegato ancora al “Corriere della Sera” cosa fare in ambito preventivo:
Nelle donne portatrici di mutazioni dei geni BRCA 1-2 si raccomanda un intervento chirurgico di salpingo-ovariectomia, ossia l’asportazione di tube e ovaie intorno ai 40 anni, che hanno un rischio aumentato di sviluppare un carcinoma ovarico e la sorveglianza con ecografia, in termini di anticipazione della diagnosi, ha dato risultati deludenti […]
Gli effetti della chirurgia profilattica sono una diminuzione del rischio di cancro ovarico (80-96%) da un lato e l’inizio immediato della menopausa e dei conseguenti disturbi dall’altro.
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