Carlo Conti rivela: “Mia nipote ha un tumore e Bianca Balti le ha dato forza”

Carlo Conti ha commentato il Festival appena concluso, lasciandosi andare a delle dichiarazioni private. Il conduttore, infatti, ha raccontato che la nipote sta attraversando lo stesso percorso di Bianca Balti.

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Dopo la fine del Festival di Sanremo, Carlo Conti si è lasciato andare a delle dichiarazioni circa l’edizione appena conclusa. In un’intervista al settimanale Chi, infatti, il presentatore non solo ha commentato le cinque serate con una metafora calcistica, ma si è anche lasciato andare al racconto di una parte privata di sè.

Nello specifico, Carlo Conti ha parlato della nipote, malata di cancro, la quale ha commentato la presenza di Bianca Balti sul palco dell’Ariston. Ciò che è spiccato della modella è stata la grande forza trasmessa a chi sta attraversando un percorso clinico oncologico. Ecco le parole del conduttore.

L’importanza di Bianca Balti a Sanremo

Nell’intervista rilasciata a Chi, Carlo Conti ha ribadito quanto importante sia stato ospitare sul palco di Sanremo Bianca Balti. La modella, infatti, ha da tempo un tumore ovarico, che però non le ha impedito di continuare la propria vita normalmente.

Questo è quello che Balti ha portato al Festival, la normalità di una donna che va oltre l’essere malata. Il messaggio trasmesso è arrivato in modo prorompente a tutto il pubblico, in platea e a casa, ma soprattutto a chi si trova nella stessa condizione della modella. A tal proposito, Carlo Conti ha dichiarato:

Bianca senza dire niente, senza discorsi o monologhi, ha dato un esempio. 

Tante donne, soltanto vedendola, hanno ricevuto una forza incredibile, ed è stato un esempio e una lezione anche per tanti uomini.

Lo dico per certo: ho una nipote che sta facendo lo stesso percorso e mi ha mandato un messaggio in cui parlava della forza che le ha trasmesso Bianca.

Leggi anche: Bianca Balti spigliata e ironica sul palco: “A Sanremo voglio celebrare la vita”

Il messaggio della nipote di Carlo Conti

Sempre durante l’intervista a Chi, Carlo Conti ha raccontato di aver condiviso con Bianca Balti un messaggio inviatogli dalla nipote, malata oncologica. La ragazza, infatti, vedendo la modella sul palco dell’Ariston, ha apprezzato la naturalezza con cui Balti si è presentata senza parrucca e abbattendo gli stereotipi circa la malattia:

Le ho girato un messaggio che mi ha mandato la figlia di un mio cugino che a 33 anni sta facendo la chemioterapia.

Bianca le ha dato la forza e il coraggio di andare in giro senza parrucca. 

Sono molto contento che anche soltanto la presenza di una figura come quella di Bianca abbia aiutato tante donne, tanti uomini che stanno lottando contro un tumore.

Il presentatore ha aggiunto anche un piccolo commento sulla co-conduzione di Bianca Balti a Sanremo e sull’importanza della sensibilizzazione e della prevenzione al tumore:

Questa grinta, questa forza, questo coraggio e questa speranza non devono mai mancare e mi fa piacere che anche da Sanremo si parli dell’importanza della prevenzione.

Da molti anni sono legato all’Airc, Associazione italiana ricerca contro il cancro.

Fondamentale ascoltare il nostro corpo, sentire i primi campanelli d’allarme, fare dei controlli.

Io dopo il Festival mi sottoporrò a un bel controllo a Firenze.

In occasione della campagna La prevenzione in dieci note, durante il talk a Casa Sanremo, Conti aveva spiegato così la presenza della modella all’Ariston: “La presenza di Bianca Balti valeva più di mille monologhi, di mille parole, è un esempio. Lei porta in scena il suo sorriso, la sua energia, ha dato forza a tanti“.

Leggi anche: Sanremo, seconda serata: sul palco Bianca Balti, Damiano David e metà cantanti

Il commento di Carlo Conti sul Festival

Per quanto riguarda la 75esima edizione del Festival, Carlo Conti ha deciso di rilasciare un commento generale attraverso una metafora calcistica:

La cosa più bella è stata quando all’Ariston gli spettatori hanno cantato: “Uno di noi, Carlo, uno di noi“.

Probabilmente si sono riconosciuti in una normalità tipica della mia storia umana e professionale.

Il Festival che vediamo oggi è quello che ha inventato Pippo Baudo.

È come una partita della Nazionale di calcio: negli anni ogni commissario tecnico può mettere schemi, fare catenaccio o giocare all’attacco, ma è sempre calcio.

Si parte dalle canzoni, poi ciascuno ci può mettere più o meno ospiti, alla fine la vera forza di tutto è la gara.

A quale commissario tecnico dell’Italia mi paragonerei?

All’attuale ct Luciano Spalletti, o al mitico Enzo Bearzot, al quale inizialmente nessuno credeva e poi vinse i Mondiali del 1982.

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