Niko Cutugno, figlio del grande Toto scomparso lo scorso agosto, si è raccontato nella giornata di ieri da Mara Venier e ha rivelato alcuni dettagli importanti su suo padre: “Papà è stato sempre presente, ho sempre sentito molto amore da parte sua, ma anche estremamente giovanile, era molto alla mano anche con i miei amici dovunque andassimo, era sempre molto scherzoso, ma ci teneva al tempo stesso che io avessi diciamo quelle due o tre regole di rispetto, educazione”.
34enne, laureato in Economia alla Bocconi, Niko Cutugno ha però, da sempre, la musica nelle vene. Ha seguito, infatti, suo papà durante alcuni concerti, suonando la chitarra, ma ha proseguito sulla via della scrittura: “A un certo punto mi sono reso conto che avevo quest’esigenza di scrivere, mi sono reso conto che avevo qualcosa da dire e spesso le canzoni che ho scritto sono state un modo per parlare con lui e fargli arrivare magari dei messaggi indirettamente. È riuscito a dirmi che quello che scrivevo gli piaceva molto, e per me è stata una bella soddisfazione”.
Niko Cutugno ha scoperto l’identità di suo padre a 8 anni
Niko Cutugno è nato da una relazione extraconiugale di Toto Cutugno e ha affermato a Mara Venier di aver scoperto la vera identità di suo padre quando aveva solo 8 anni, leggendo una notizia sui giornali: “È stato il mio bisnonno a spiegarmi poi tutto. È venuto in camera e mi disse: ‘Niko, tuo padre è Toto Cutugno’. E mi ha detto era un cantante”.
Niko, infatti, pensava che suo padre fosse, in verità, un ingegnere: “C’è un episodio che ricordo con il sorriso. Ero in macchina con lui. In radio stavano trasmettendo ‘Voglio andare a vivere in campagna’. Lui guidava, ma il timbro della voce era riconoscibile. Mi aveva detto che faceva l’ingegnere“.
I suoi genitori avevano deciso di non raccontargli le sue origini, per motivi di privacy: “Lo vedevo spesso ma non avevo idea di chi fosse, che avesse una vita pubblica e che tutti lo conoscessero. Per me era semplicemente il mio papà“.
Niko Cutugno e la malattia di suo padre Toto
Niko Cutugno è sempre rimasto vicino a suo padre durante la malattia ― un cancro alla prostata ―, fino ai suoi ultimi giorni:
Ha scoperto il tumore quando io avevo 18 anni.
Ha vissuto la malattia a modo suo, nel senso che era come se lui quasi non avesse accettato questa cosa.
Invece di fare un decorso come tutti, non si è mai fermato e non si è preso del tempo per curarsi e per stare tranquillo.
Faceva la chemioterapia in settimana.
Poi nel fine settimana faceva i concerti.
Anche quando ha perso i capelli, ha inventato che era per una fiction.
Per Niko suo papà Toto gli ha impartito “una lezione di grande coraggio”: “Per me è sempre stato un’enorme fonte di ispirazione vedere come proprio non si piegava a questa malattia”.
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