L’amore per gli animali a quattro zampe ha accompagnato la crescita del giovane attivista brasiliano, Eduardo Caioafo, che da quando ha l’età di 9 anni si prodiga per aiutare cani e gatti randagi. E ad aprile 2020, all’età di 17, è riuscito a realizzare il suo grande sogno, quello di creare un rifugio per randagi sicuro e accogliente e salvare gli amici a quattro zampe dalla strada. Eduardo vive con i suoi genitori ad Anapolis, in Brasile e ha creato il suo EduPaçoca Institute, dove ha già messo in salvo 22 cani e 4 gatti.
30 km al giorno in bicicletta per accudire i randagi
La casa in affitto dove Eduardo ha organizzato il rifugio per randagi EduPaçoca Institute si trova lontano dal centro abitato della città di Anapolis, a circa 30 km di distanza. Il giovane attivista ogni giorno percorre la strada in bici, qualche volta facendo l’autostop, per andare ad accudire i suoi trovatelli. Purtroppo, le sue risorse non gli consentono di allargare ulteriormente il rifugio e accogliere tutti gli animali in stato di bisogno, ma Eduardo non molla. L’obiettivo è quello di far adottare gli animali ospiti del rifugio, così da generare un circolo virtuoso che gli permetterà di accoglierne un numero sempre maggiore. Leggi anche: Milano, apre il centro di accoglienza per senzatetto che hanno un animale
La solidarietà come stile di vita
Dal suo profilo Instagram @Megaedu1 Eduardo diffonde messaggi di solidarietà e amorevolezza che egli stesso segue come stile di vita. Il giovane attivista ha già ricevuto una nomina come uno dei 50 giovani di ispirazione per le Nazioni Unite, grazie a un progetto di riutilizzo dell’acqua piovana realizzato nel 2015. Ma la strada da fare per mettere in sicurezza gli animali più vulnerabili è ancora tanta. Per questo Eduardo si è impegnato nella ricerca di sponsor che lo sostengano e ha lanciato una campagna di crowfunding per pagare l’affitto della struttura e assicurare ai randagi cibo, cure e assistenza veterinaria ai suoi animali. Leggi anche: “Fate come l’Umbria: veterinario gratis per chi adotta” di Elza Coculo