Il successo di Eleonora Giorgi sul grande schermo risale al 1982, quando l’attrice ha interpretato uno dei suoi personaggi più iconici, quale Nadia Vandelli in Borotalco. La pellicola, classico del cinema italiano, ha visto la direzione di Carlo Verdone.
Il film è ancora oggi molto apprezzato, grazie al connubio di comicità e riflessioni profonde sulla società. L’impatto culturale di Borotalco ha rappresentato, e continua a rappresentare, un grande esempio dell’arte cinematografica italiana ma anche un importante vetrina per Eleonora Giorgi.
Il successo di Eleonora Giorgi con Borotalco
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Agli inizi della sua carriera, Eleonora Giorgi ha recitato in Borotalco, film diretto da Carlo Verdone, che ha garantito all’attrice non solo la fama tra il pubblico italiano ma anche la vittoria di un David di Donatello e di un Nastro d’Argento. Il personaggio interpretato era quello di Nadia Vandelli, scritto appositamente per Giorgi. Come lei stessa ha affermato in una vecchia intervista al Corriere della Sera, il lavoro con Carlo Verdone e con il costumista Luca Sabatelli hanno permesso all’attrice di creare un ruolo che rispecchiasse la sua personalità.
Grazie all’interpretazione magistrale di Eleonora Giorgi, quello di Nadia è diventato uno dei personaggi cult dell’epoca. Proprio per questo, si può considerare Borotalco come il trampolino di lancio dell’attrice, la quale ha dimostrato non solo la bravura nel recitare ma anche quella nel far ridere il pubblico.
La fama di Eleonora Giorgi è aumentata dopo l’uscita della pellicola, tanto da essersi trovata al centro dell’attenzione durante una cena a Los Angeles, con star del calibro di Jack Nicholson e Anjelica Huston. Il suo successo ha, dunque, attraversato l’oceano ma anche il tempo, continuando a essere sempre una grande attrice, apprezzata dal pubblico.
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La trama di Borotalco
La trama di Borotalco vede come protagonista Sergio Benvenuti, ragazzo romano che lavora come venditore porta a porta, il quale desidera sposare la fidanzata, Rossella. Per raggiungere il suo intento, però, Sergio dovrà affrontare una serie di vicissitudini comiche, tra cui l’avvicinarsi strategicamente alla collega, Nadia Vandelli.
La storia si basa su una serie di disavventure ed equivoci, di cui ne è esempio l’alter ego che si crea Benvenuti, cioè quello dell’architetto Manuel Fantoni. È attraverso quest’ultimo personaggio che il protagonista riuscirà ad attrarre Nadia, dando vita a una serie di azioni avvolte dal mistero e dalle bugie.
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I temi trattati in Borotalco
Il motivo per cui Borotalco ha ottenuto grande successo negli anni Ottanta, ma che continua ad averne anche adesso, è stato determinato probabilmente dal modo in cui sono stati trattati alcuni temi. Tutti i personaggi sono analizzati in maniera delicata, a dimostrazione di quanto la leggerezza e la comicità non siano sinonimo di mancanza di contenuto. Alla fine delle varie vicende, infatti, Sergio riflette sulle bugie dette, sulla propria vita e sui propri desideri.
Proprio quest’aspetto introspettivo del protagonista ha portato molti spettatori a identificarsi con le paure e le ambizioni di Sergio. Il merito è da attribuire a Carlo Verdone, il quale è riuscito ad accompagnare chiunque vedesse il film nell’interiorità dei personaggi, che altro non è che un riflesso di ciò che ogni persona prova. Il film, inoltre, analizza anche tematiche sociali, come il ruolo della donna nella società. A tal proposito, è diventata iconica una battuta di Nadia: “Anch’io ho diritto alla mia dimensione, mica posso fare la casalinga“.
L’importanza di Borotalco per Eleonora Giorgi
In un’intervista del 2022 al Messaggero, Eleonora Giorgi ha raccontato quanto sia stato importante il film Borotalco per la sua carriera da attrice:
È stato il più bel ruolo della mia carriera e uno dei personaggi femminili più riusciti del cinema italiano.
Io ero all’apice della carriera, Carlo aveva avuto uno straordinario successo con i suoi primi film Un sacco bello e Bianco Rosso e Verdone.
Avevo un desiderio folle di lavorare con Verdone e lanciai un appello che lui raccolse.
Dalle nostre conversazioni nacque il ruolo di Nadia in cui misi molto della mia personalità.
Anch’io ero una bionda spumeggiante e un po’ ingenua, proprio come Nadia, Che pronuncia la migliore battuta femminista del cinema italiano, e ben 40 anni fa: “Anch’io ho diritto alla mia dimensione, mica posso fare la casalinga“.
Quel film dimostrò che un’attrice carina poteva far ridere e mi regalò una soddisfazione indimenticabile.
Il personaggio di Nadia Vandelli, infatti, è stato significativo negli anni Ottanta proprio per la rappresentazione della donna che veicolava. Come la stessa Giorgi ha dichiarato, la sua interpretazione ha dimostrato come, in una persona, oltre al bell’aspetto c’è molto di più.