Ieri all’alba gli agenti di polizia del quartiere romano di San Basilio hanno bussato alla porta di Gabriele Paolini per notificargli un ordine di esecuzione pena, emesso dalla Corte d’Appello di Roma.
L’ex disturbatore della tv dovrà scontare otto anni in un penitenziario, che si è rivelato essere quello di Rieti.
La condanna in via definitiva fa riferimento ad una denuncia del 2013 per i reati di induzione alla prostituzione minorile, produzione di materiale pedopornografico e tentata violenza su minori. Inoltre pare che abbia avuto anche una relazione con un 17enne.
Gabriele Paolini, l’iter processuale
Gabriele Paolini nel 2013 dopo la denuncia è stato dapprima in carcere per 19 giorni e poi agli arresti domiciliari per 20 mesi.
Il giudice per le indagini preliminari gli contestava di aver avuto rapporti sessuali con minori nei confronti dei quali ricambiava la prestazione con soldi e regali, oltre al ritenere di aver indotto alla prostituzione tali minori con insistenti tentativi di persuasione.
Secondo la Procura sarebbero quattro italiani e un rumeno i ragazzini che avrebbero subito abusi. L’ex disturbatore televisivo li avrebbe attratti tramite internet con dei video e filmati per poi mettere in atto nei loro confronti un “insistente tentativo di persuasione, pur a fronte delle palesi resistenze oppostegli, con modalità espressive di reiterata e collaudata tecnica di induzione”, secondo quanto riportato dal gip nell’ordinanza di arresto. Paolini avrebbe plagiato e convinto i minori ad avere dei rapporti sessuali con lui a pagamento.
Nel 2017 è arrivata la condanna di primo grado a cinque anni di reclusione, poi confermata dalla Corte d’Appello e in via definitiva dalla Cassazione.
Gabriele Paolini, dalla tv alla pornografia
Gabriele Paolini nasce a Milano nel 1974. É noto per le sue apparizioni in veste di disturbatore, in particolare durante collegamenti esterni in diretta televisiva, come telegiornali o programmi di attualità. Ad essere presi di mira soprattutto la categoria dei giornalisti, che cercava di mettere in difficoltà e in serio imbarazzo durante le dirette.
Epico fu l’episodio, durante i mondiali di calcio del 1998, in cui Paolo Frajese, giornalista inviato del TG1, lo prese a calci in diretta televisiva.
Dal 2006 ha iniziato ad interessarsi all’ambito della pornografia, prima pubblicando materiale di se stesso intento in atti sessuali, poi partecipando a film porno: nel 2012 gira Storie di un italiano vero di Max Bellocchio e nel 2013 I soliti noti, insieme a Sara Tommasi e Rocco Siffredi.
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