Roberto Benigni è tornato in televisione ieri sera, 19 marzo, con la sua nuova serata evento Il sogno, in cui ha celebrato l’Europa e l’Unione Europea. Il programma, andato in onda nella prima serata di Rai 1, ha ottenuto il 28,1% di share, per un totale di circa 4 milioni e 400 mila telespettatori.
Durante l’evento, Benigni ha ricordato il ruolo centrale dell’Europa nella storia dell’umanità, toccando temi quali la democrazia, le arti, la scienza e il concetto di libertà. L’attore stesso ha definito l’Unione Europea : “Un sogno economico e politico, di unione e di pace, l’esperimento democratico più emozionante“. Ecco quello che è accaduto ieri sera.
Il sogno di Roberto Benigni

La serata evento di Roberto Benigni è stata una celebrazione dell’Europa e dell’Unione Europea, volta a sottolineare tutti i passi compiuti nel corso della storia. Lo show è stato trasmesso in diretta su Rai 1, ma è andato in onda anche in Eurovisione, in contemporanea su Radio 2 e in streaming su RaiPlay.
Lo share ha raggiunto il 28,1%, ossia 4 milioni e 396 mila persone hanno guardato Il sogno. L’attore ha aperto la serata con l’ironia che lo contraddistingue, affermando:
Siamo senza rete, in diretta su Rai1, in diretta anche su Radio2, su Raiplay, in Eurovisione: ma questo è un colpo di Stato, siamo dappertutto, anche sul forno a microonde se lo accendete!
Saluto il presidente della Repubblica, so che ci sta guardando.
E come non salutare Sua Santità papa Francesco, che guarisca presto.
Ieri ha detto una frase che mi ha commosso, bisogna disarmare le parole per disarmare le menti e la terra.
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Il discorso di Benigni sull’Europa
La serata evento di Roberto Benigni, Il sogno, è stata un’esaltazione dell’Europa e dell’Unione Europea, attraverso le molteplici imprese compiute nel corso degli anni. Innanzitutto, il premio Oscar ha affermato di dover essere orgogliosi di essere europei perché, nonostante sia il continente più piccolo, l’Europa è stata culla di alcuni dei principali ideali della storia dell’umanità:
C’è da essere orgogliosi di essere europei: l’Europa è il continente più piccolo del mondo che ha acceso la miccia di tutte le rivoluzioni, ha trasformato il pianeta, da tremila anni è la fucina dove sono stati forgiati alcuni fra i più grandi pensieri dell’umanità, un patrimonio comune, un tesoro immenso in tutti i campi.
Non è una cosa fredda che sta a Bruxelles o a Strasburgo, è una cosa calda, vicina, piena di passione e amore.
Non a caso il suo inno è L’Inno alla gioia di Beethoven.
Per quanto riguarda l’Unione Europea, Benigni ha poi continuato:
L’Unione europea è la più grande costruzione istituzionale, sociale, politica ed economica degli ultimi 5mila anni.
È un progetto, un ideale, una speranza, un sogno ma soprattutto un caso unico nella storia dell’umanità.
È stata la prima volta in cui stati sovrani hanno scelto liberamente di unirsi.
Non più divisione ma unità, non sopraffazione ma dialogo.
Una rivoluzione silenziosa che può trasformare il mondo.
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Il commento sul Manifesto di Ventotene
Durante la serata, Roberto Benigni ha ricordato l’importanza del Manifesto di Ventotene, uno dei documenti fondanti dell’unione Euroopea:
Da europeista estremista, convinto che il nazionalismo sia il carburante di tutte le guerre, una fede integralista, un’ossessione per la nazione al di sopra di tutto, anche di Dio, una malattia che si maschera da patriottismo, la pagina più commovente ed entusiasmante di questo cammino federale è stata scritta proprio in Italia, in una piccola isola del Tirreno che si chiama Ventotene.
Mentre tutto intorno c’erano rovine, morti, cadaveri, nel 1941, su questo scoglio, tre uomini, tre eroi, Spinelli, Rossi e Colorni, ebbero un lampo, un’idea, di cambiare tutto, girare pagina: l’idea dell’unità europea.
Pensavano al nostro futuro, con un documento che era un sogno ma anche di una concretezza e di una profondità straordinaria.
Per l’attore toscano l’elaborazione del Manifesto di Ventotene è simile a una favola, che ha dato vita a un testo che “contiene alcune idee superate, legate a quel periodo storico ma questo non toglie la sua grandezza, perché l’idea centrale è ancora attualissima, fondata sulla giustizia sociale che non lascia indietro nessuno“.
Il punto sulla pace
Durante Il sogno, Roberto Benigni ha fatto un appunto sui nazionalismi, affermando: “Hanno sempre prodotto guerre. I nazionalisti odiano il mondo, ne hanno paura. Il loro motto è ‘Abbiate paura’”. Per quanto riguarda il tema della pace, l’attore ha impostato la sua affermazione partendo da una domanda:
Il sogno della pace universale è fattibile?
Io vi dico sì, senza esitazione, anzi è inevitabile: la guerra finirà per sempre, non c’è alternativa, non può che finire così.
Dobbiamo fare un ultimo passo tutti insieme e dire agli altri: siete fratelli.