Arriva la miniserie su Mike Bongiorno, svela lati inediti del “padre della televisione italiana”

Andrà in onda stasera, 21 ottobre, su Rai 1 la miniserie "Mike", in cui si ripercorrono vita e carriera di Mike Bongiorno. Domani ci sarà la seconda e ultima puntata.

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È stata presentata in anteprima alla Festa del cinema di Roma Mike, la miniserie su Mike Bongiorno, diretta da Giuseppe Bonito, in cui viene raccontata la storia del presentatore, partendo dagli anni della gioventù, fino a ripercorrere le tappe salienti della sua carriera in Rai.

La serie è coprodotta da Rai Fiction insieme a Viola Film ed è tratta dall’autobiografia del conduttore, La versione di Mike, scritta nel 2007 insieme al figlio Nicolò ed edita Mondadori. Inoltre, questo progetto televisivo è stato realizzato per festeggiare i 100 anni di Mike Bongiorno e i 70 della Rai.

Mike verrà trasmessa su Rai 1 in due serate, lunedì 21 ottobre e martedì 22, alle 21:30. Potrà essere vista anche su RaiPlay, in contemporanea con la messa in onda televisiva, e on demand.

In un’intervista rilasciata ad Adnkronos, Daniela Zuccoli, vedova del presentatore, ha commentato così Mike:

Lo sceneggiatore Salvatore De Mola ha fatto un ottimo lavoro, ha raccontato la verità.

Quello che vediamo è tutto vero, Mike ha avuto una vita incredibilmente interessante.

Tutti conoscono il Mike pubblico, che faceva sport, aiutava gli altri, si ricordano la famiglia, i bambini… tutto bellissimo.

Pochi però conoscono la parte della guerra, la Resistenza, i rischi che ha corso, le difficoltà.

E poi l’incredibile ascesa quando si è trovato a parlare in radio e tutti l’hanno chiamato perché parlava così bene.

Il pubblico vedrà un lato inedito, che non conosce e che è molto interessante.

La miniserie “Mike”

La miniserie Mike parte dal 1971, quando il conduttore, a 47 anni, si trova all’apice della sua carriera grazie al programma Rischiatutto. Il pretesto da cui prende avvio il racconto è un’intervista che Bongiorno rilascia, in virtù del suo momento di fama. Durante la conversazione, il protagonista ripercorre a ritroso i momenti salienti della sua vita e della sua carriera. Lo script, dunque, si articola tra una serie di flashback.

Mike è stata presentata così dal regista Giuseppe Bonito, durante l’anteprima alla Festa del cinema di Roma:

C’è molto dualismo attorno a Mike, sia a livello geografico, scisso tra un continente e l’altro, sia di età e talvolta per lui questo dualismo è stato lacerante.

Per raccontare l’uomo Bongiorno ho dovuto resettare l’immagine che ne avevo e compiere un viaggio di conoscenza più profondo.

All’inizio non sapevo cosa avrei scoperto, ma poi ho trovato così tanti motivi di racconto che era difficile tenerli tutti insieme.

Mike Bongiorno è un personaggio ricchissimo, ma la nostra missione è quella di esplorare e di raccontare l’uomo Mike, al di là della figura iconica e leggendaria che tutti conosciamo.

In quest’ottica, tutto, dalla scrittura, al lavoro con gli attori, all’uso della macchina da presa, si basa proprio su questo dualismo.

Nella nostra serie, Mike passa in continuazione dalla dimensione pubblica a quella privata e viceversa.

La direttrice di Rai Fiction, Maria Pia Ammirati, ha aggiunto, invece:

Sempre difficile fare un biopic, noi abbiamo scelto di raccontare i suoi risvolti sentimentali e privati e la prima parte della sua vita.

Apparentemente lo conosciamo tutti, ma non sappiamo tante cose di lui.

Anche io sono entrata dentro un personaggio uomo che è una persona come noi, normale e semplice, e che poi è diventata eccezionale.

La miniserie è stata girata a Sofia, in Bulgaria, dove sono state ricreate le città di New York e Torino e gli studi Rai di Via Verdi e Lumiq di corso Lombardia.

Il cast di “Mike”

A interpretare Mike Bongiorno da giovane è Elia Nuzzolo, mentre il ruolo del presentatore in età più adulta è stato affidato a Claudio Gioè. A vestire i panni di Daniela Zuccoli, moglie del conduttore, invece, Valentina Romani.

Queste sono state le dichiarazioni di Claudio Gioè alla presentazione della miniserie:

Per me è stato uno dei lavori più complessi degli ultimi anni.

Avevo il terrore di affrontare un personaggio così amato dagli italiani.

Così mi sono concentrato sull’uomo, quando le telecamere si spegnevano.

Sulle sue ansie, i suoi fantasmi, sulle sue ossessioni.

Quello che non volevo, era farne l’imitazione.

Con Giuseppe Bonito, il regista della serie, l’abbiamo escluso da subito.

Ci siamo invece concentrati su alcune amorevoli citazioni e su quello che il pubblico ha maggiormente amato di lui.

Volevamo raccontare la sua anima. 

Perché Mike rappresenta un messaggio valido anche per le nuove generazioni: è la prova che le cose non arrivano da sole. 

Bisogna combattere, sapersi risollevare e credere nelle proprie passioni.

Leggi anche: Daniela Zuccoli ricorda il marito Mike Bongiorno: “Mi manca, la gente gli vuole ancora bene”

La vita di Mike Bongiorno

Mike Bongiorno, all’anagrafe Michael Nicholas Salvatore Bongiorno, è nato nel 1954 in una famiglia italo-americana. Dopo il crollo della Borsa di Wall Street il presentatore ha deciso di lasciare New York, per trasferirsi a Torino dalla madre.

A segnare la sua vita sono stati diversi episodi, primo fra tutti la partecipazione alla Resistenza italiana durante la Seconda guerra mondiale, a cui seguì la prigionia nel carcere di San Vittore, a Milano.

Rispetto alla carriera televisiva, Bongiorno è stata uno dei principali volti della televisione italiana, arrivando a plasmare la società negli anni del boom economico e in quelli successivi. Ha lavorato sia in Rai che a Mediaset, riuscendo a mantenere sempre la propria semplicità e abilità nel coinvolgere il pubblico.

Leggi anche: Gerry Scotti torna con La ruota della fortuna: “La Rai non mi ha mai contattato. Piersilvio? Mi lascerebbe fare Sanremo”

Il rapporto con la moglie Daniela Zuccoli

Daniela Zuccoli e Mike Bongiorno sono stati insieme per quarant’anni, durante i quali hanno avuto tre figli. In un’intervista ad Adnkronos Zuccoli ha descritto così il rapporto con il presentatore:

Io ero una ragazzina per bene, andavo alle scuole tedesche, facevo l’inchino quando salutavo le persone, la mia era una famiglia un po’ all’antica.

Però ero un po’ ribelle.

In me quindi c’era sacro e profano.

Crescere con Mike è stato pazzesco perché era un uomo affascinante, divertente, non ci si annoiava mai con lui.

Rispetto alla miniserie Mike, invece, ha dichiarato:

Ogni volta che ho visto un pezzo di questa serie ho pianto, è bellissima.

Sono stata sul set. Elia Nuzzolo è molto carino e assomiglia a Mike da giovane, Claudio Gioè ha imparato tutti i suoi movimenti, i modi di fare.

Vedendolo truccato, da lontano, sembrava proprio lui.

Certo, gliel’ho detto, Mike era più bello, ma Claudio è bravissimo.

Sul set riflettevo sul fatto che io e lui in quel momento avevamo la stessa differenza di età che c’era all’epoca tra me e Mike, ma al contrario.

Mi è sembrato di vivere nel film ‘Il curioso caso di Benjamin Button’, io più grande e lui ringiovanito.

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