La vita bugiarda degli adulti: la serie ispirata al romanzo della Ferrante svela la sua identità

La vita bugiarda degli adulti è la nuova serie Netflix ispirata all'omonimo romanzo di Elena Ferrante che aggiunge un tassello in più all'identità misteriosa della scrittrice.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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La vita bugiarda degli adulti sarà la nuova serie Netflix ispirata all’ultimo romanzo della misteriosa scrittrice Elena Ferrante, che avrà la regia di Edoardo De Angelis e la partecipazione di Valeria Golino. Attualmente sono in corso le riprese tra Napoli e Milano.

Si tratta di una serie in 6 episodi, prodotta da Fandango, che avrà il suo debutto sulla piattaforma streaming di Netflix entro la fine del 2022, in tutti i paesi in cui è attivo il servizio.

C’è chi sui social già intravede nel rapporto tra la protagonista e il personaggio della zia strega che non sopporta i genitori della giovane, interpretato dalla Golino, il prolungamento di quello tra Lenù e Lila.

La vita bugiarda degli adulti: la trama

La vita bugiarda degli adulti_

La protagonista de La vita bugiarda degli adulti è Giovanna, interpretata da Giordana Marengo, una giovane attrice esordiente, mentre Alessandro Preziosi sarà il padre della ragazza e Pina Turco la madre. Nel cast ci sono anche Azzurra Mennella e Rossella Gamba, rispettivamente nei panni di Ida e Angela, due sorelle entrambe amiche di Giovanna.

Ad essere raccontato nella serie, ambientata negli anni Novanta, è il passaggio della protagonista dall’infanzia all’età adulta, tra doppie vite e tradimenti dei genitori. In questo percorso, attraverso un viaggio nella sua città, giunge a scoprire il lato nascosto di sé. Che questo non sia un altro modo della Ferrante per aggiungere un tassello in più al mistero sulla sua identità.

Giovanna vive circondata dai libri. Il padre è un professore di un liceo molto stimato, intellettuale di sinistra con la passione per la politica, che prima di andare via di casa dice alla moglie, anche lei insegnante, che la figlia è molto brutta. In questo ambiente borghese, dove vige la regola del non detto, per tenere un’immagine di facciata, e che quando viene fuori emerge con la sua drammatica crudeltà, si sviluppa la trama del racconto.

La vita bugiarda degli adulti: l’elemento simbolico del braccialetto e il gioco di specchi

Il regista de La vita bugiarda degli adulti ha raccontato che nella vicenda ci sarebbe un braccialetto che assume una valenza simbolica e viene passato di mano in mano come un talismano:

Sia un elemento simbolico della buona e della cattiva sorte, sia un orpello estetico.

Ho usato il gioco degli specchi, elemento centrale nella scrittura di Ferrante, anche nel richiamo speculare tra ciò che è alto e ciò che è basso nei luoghi e nei personaggi.

Domenico Procacci, il produttore de La vita bugiarda degli adulti, ha spiegato bene il gioco di specchi in cui bisogna perdersi e ritrovarsi, di cui parla la Ferrante, che è anche co-sceneggiatrice della serie. Ecco cosa ha detto, come riportato da Il Corriere della Sera:

La ricerca oscilla tra due Napoli consanguinee che però si temono e si detestano: la Napoli di sopra, che s’è attribuita una maschera fine, e quella di sotto, che si finge smodata, triviale.

Giovanna oscilla tra alto e basso, ora precipitando ora inerpicandosi, disorientata dal fatto che, su o giù, la città pare senza risposta e senza scampo.

In definitiva si tratterebbe di un gioco di specchi dell’ipocrisia, tra verità scomoda e maschere per bene in superficie.

Leggi anche: Nino Sarratore, alla larga dal narcisista patologico de l’Amica Geniale

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