Leo Gassmann interpreterà il Califfo nel nuovo biopic di Rai 1 che andrà in onda l’11 febbraio, dal titolo Califano. Tratto dal libro Senza manette scritto dallo stesso cantante e Pierluigi Diaco, il film, una produzione Greenboo in collaborazione con Rai Fiction, vede Leo Gassmann al debutto come attore. Ripercorrerà tutta la vita del Califfo, celebrandone i trionfi e ripercorrendone i periodi bui e per prepararsi e immergersi completamente in un arco di tempo che va dagli anni ’60 a ’80, il giovane attore ha dovuto affrontare un particolare training.
Leo Gassmann rende omaggio a Califano, cantando i suoi più grandi successi
Non solo cantante, Leo Gassmann segue le orme di suo nonno Vittorio e del papà Alessandro e al “Corriere della Sera”, a proposito della sua prima esperienza come attore, ha affermato:
Ho riscoperto le mie radici, che poi non ho mai accantonato.
Semplicemente ho aspettato il momento giusto per poterle conoscere meglio.
Ho sempre fatto musica e continuerò a farla, ma grazie a Califano ho potuto farvi scoprire questo lato di me.
Non so se ereditiamo qualcosa, ma so che se cresci in un ambiente inizi ad assomigliargli.
Io sono cresciuto in mezzo ai teatri.
A 4 o 5 anni, dopo la scuola, andavo dai miei genitori in tour o c’erano attori che giravano per casa.
È stato come crescere in un circo il teatro è casa mia, così come lo è stato in questi mesi il set.
Nel biopic, seguendo i consigli di suo padre, Leo Gassmann ha ripreso i gesti e i modi di fare del Califfo, unendo la musica alla recitazione. E per celebrare uno dei più celebri cantautori romani, scomparso il 30 marzo 2013, gli ha reso omaggio cantando le sue canzoni con la propria voce, tra cui le indimenticabili “Tutto il resto è noia”, “Me ‘nnamoro de te”, “La mia libertà”.
Come si è preparato per interpretare il Califfo?
Nel film Califano, che verrà presentato in anteprima al Festival di Sanremo, Leo Gassmann non veste solo i panni del Califfo cantante, ma, tornando indietro nel tempo, tra gli anni ’60 e ’80, ci restituisce Franco Califano paroliere, produttore discografico, l’artista che ha collaborato al fianco di altri grandi cantanti come Mia Martini, Toto Cutugno, Renato Zero. Per prepararsi al meglio ha chiesto aiuto a chi lo conosceva bene:
Sono stato affiancato dai suoi amici, soprattutto da Antonello Mazzeo, che ci faceva la pasta a casa sua e ci raccontava di lui.
Abbiamo girato ad Ardea, il luogo dove è sepolto e c’è la sua casa-museo.
Molte persone ci vanno in pellegrinaggio e siamo stati al concerto che la sua band ogni anno tiene in suo ricordo.
Inoltre, ha rivelato che ha dovuto perdere peso in poco tempo e indossare delle scarpe particolari:
Franco era alto sette centimetri più di me e la costumista voleva che il mio corpo fosse più asciutto per sembrare più slanciato.
Sono stato da un dietologo, ho perso sei chili in tre settimane.
Mi sono allenato sei giorni a settimana con un personal trainer, mi svegliavo alle cinque e andavo a correre.
Ho anche indossato dei tacchi di legno di 8-9 centimetri, durante la notte avevo i crampi alle gambe.
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