Sanremo è finito da un pezzo, eppure, nella nostra testa continua a risuonare “Volevo essere un duro, che non gli importa del futuro”. La canzone dell’apprezzatissimo Lucio Corsi, per cui è nata una vera e propria Luciomania, in poco più di un mese ha raggiunto oltre 25 milioni di stream su Spotify e uno dei brani maggiormente ascoltati in vista dell’Eurovision.
Il cantautore toscano, classe 1993, ha accettato di parteciparvi subito dopo la rinuncia di Olly, come ha rivelato al “Corriere della Sera”: “Abbiamo valutato ogni opzione e sin dall’inizio l’idea è stata quella del ‘se siamo in ballo allora balliamo’. Ci andiamo con lo stesso spirito con cui siamo andati al Festival, con la stessa canzone, senza fronzoli e senza fuochi d’artificio”.
No, a quanto pare non ci sarà Topo Gigio, l’amico che lo ha accompagnato a Sanremo nella serata delle cover, ma Lucio Corsi ha rivelato un piccolo dettaglio sull’esibizione sul palco di Basilea: “Proverò a portare con me l’armonica. Quella entra nello stesso microfono in cui si canta”.
Lucio Corsi, citando una strofa della sua canzone, è una “gallina dalle uova d’oro”: dopo il grande successo di Sanremo e la preparazione per l’Eurovision, esce oggi venerdì 21 marzo il nuovo album ― che si chiama proprio Volevo essere un duro ― e a breve parte il tour italiano assieme ai sette amici con cui è cresciuto e che suonano con lui da sempre.
Lucio Corsi è sempre rimasto Lucio Corsi
Nonostante l’enorme successo, a sua detta anche molto inaspettato, Lucio Corsi è felice e orgoglioso di essere rimasto il ragazzo della Maremma che ha fatto della musica la sua vita, come ha sottolineato a “Il Mattino”:
Io sono molto orgoglioso di essere nato e aver passato gli anni fino all’adolescenza nella campagna di Grosseto.
Ora vivo a Milano, in periferia, ma so che esiste sempre la possibilità di tornare a casa, alle mie abitudini, al cielo della Maremma.
E ancora, al “Corriere della Sera” lo ha ribadito ancora una volta: “Mi piace pensare che essere rimasto lo stesso, che il modo di dedicarmi alla musica sia uguale. Sto vivendo bene, sono felice, tengo i piedi per terra e resto concentrato sulla musica che ho fatto sin qui. E il fatto di avere con me le stesse persone da tanto tempo mi rassicura molto“.
Il salto nel vuoto con Sanremo
Lucio Corsi ha paragonato più volte il Festival di Sanremo a un ‘salto nel vuoto’, ed è entusiasta del percorso fatto finora:
Avevo detto che Sanremo era un salto nel vuoto, ma sono felice di averlo fatto.
Mi aspettavo di cadere […]
È un bene che tutto mi sia accaduto a 30 anni, con alle spalle dischi e concert, sono queste le fondamenta che mi permettono di concentrarmi sulle cose importanti.
Il nuovo album

Il cantautore della Maremma ha lavorato a lungo al nuovo album, in cui è possibile scorgere echi di cantautori come Lucio Dalla, Ivan Graziani e Alberto Fortis. Inoltre, in Volevo essere un duro Lucio Corsi ha voluto immergersi nella sua immaginazione svolgendo un’operazione di ‘discernimento’ reinventandosi il suo passato.
No a entità astratte e animali, come ha fatto in Bestiario musicale, nel nuovo album Lucio Corsi mischia il lato onirico a quello meno fervido, e ricorda la sua prima volta in Tu sei il mattino, e anche Rocco, il “bullo della scuola media”, o ancora “il Re del rave”, e lo ‘scanzonato’ Francis Delacroix, un suo amico fotografo.
Lucio Corsi, dopo Volevo essere un duro, che è sia brano sia un album, ci fa entrare ancora di più nella sua vita e nei suoi pensieri, accompagnandoci per mano tra le note della sua poesia.
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