Nella notte tra il 2 e il 3 febbraio 2019, la vita di Manuel Bortuzzo è tragicamente ed improvvisamente cambiata. L’altleta, viene colpito per errore durante una sparatoria alla periferia di Roma e resta paralizzato. “Voglio andare al Grande Fratello per far vedere come vive un disabile“, racconta Bortuzzo al Messaggero.
La storia di Manuel Bortuzzo
Manuel Bortuzzo, ventenne, dopo la sparatoria nella zona dell’Axa, tra l’Eur e Ostia, nella notte tra il 2 e il 3 febbraio 2019 è rimasto paralizzato alle gambe: subisce una lesione midollare completa che non gli consente più di camminare.
I responsabili della sparatoria sono Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, che, il 6 febbraio 2019 confessano di aver sparato a Bortuzzo per errore. Non doveva essere Manuel la vittima di quell’agguanto che gli è costato la funzionalità delle gambe.
Il 9 ottobre, Marinelli e Bazzano, sono stati condannati a 16 anni di carcere. Eppure questo non restituirà a Manuel la mobilità delle gambe che lo costringe a rinunciare anche alla sua più grande passione: il nuoto.
Leggi anche: La vita di Cecilia Camellini, dalle medaglie paralimpiche alla laurea in psicologia
Manuel Bortuzzo: “Voglio andare al GF per farvi vedere come vive davvero un disabile”
Manuel Bortuzzo, in questi giorni, ha lanciato il suo appello al Messaggero. Manuel vorrebbe partecipare al Grande Fratello per far veder a tutta Italia come vive un disabile nella quotidianità: alzarsi, vestirsi, mangiare. Secondo Manuel, infatti, la disabilità non va presa per forza con un senso di stretta al cuore ma bisogna imparare a ridere dei nostri limiti:
In Italia si parla molto di disabilità ma nelle relazioni quotidiane le persone non sanno davvero come trattare con noi.
Talvolta hanno anche difficoltà ad avvicinarci, a entrare in contatto fisico con noi. Io credo che mostrando cosa significhi quotidianamente vivere la disabilità si romperebbe questo muro. E quindi lancio la provocazione: vediamo se qualcuno la raccoglierà.
Manuel Bortuzzo: “Tornare a camminare? Se accadrà sarà stupendo, ma non mi do scadenze”
Manuel, inoltre, racconta di aver trovato nella tragedia qualcosa di bello che definisce “le grandi porte di meraviglia”: ha iniziato a misurarsi con le sue paure e pensa di essere una persona migliore. Tornare a camminare? Manuel non si da più scadenze:
Lo vorrei e ci sto lavorando, ma non mi do più scadenze.
Se accadrà sarà stupendo, se non accadrà a 2 anni dalla sparatoria posso dire che ho trovato un mio benessere anche così. Quello che mi è successo è ovviamente una tragedia, ma mi ha aperto anche grandi porte di meraviglia. Ho scoperto il lato buono delle persone, mi sono misurato con me stesso e con le mie paure. E credo di essere una persona migliore.
Manuel, che ha già raccontato la sua storia nel libro Rinascere, potrebbe riempire il Grande Fratello di racconti di vita vera. I racconti di vita di un ragazzo di appena 20 anni, che, potrebbe insegnare le grandi porte di meraviglia anche a noi.
Leggi anche: La storia di Andrea Spinelli: “Mi avevano dato 20 giorni di vita. Camminare mi ha salvato”