Il direttore del Tg di La7 Enrico Mentana ha di nuovo criticato la condotta del Premier Giuseppe Conte. In questo caso, un suo atteggiamento nei confronti dei giornalisti, in sede di conferenza stampa. Chicco Mentana ha scritto sul suo profilo Facebook:
Se si pretende di parlare al paese un giorno sì e l’altro pure, bisogna anche imparare ad ascoltarlo, soprattutto se non si è mai affrontata una elezione, e si è arrivati alla guida del governo per cooptazione. E i giornalisti sono, nella loro somma, espressione della voce del paese.
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Il fatto
Giuseppe Conte durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi, con la presenza dei giornalisti, assenti per protesta quelli dell’Ansa, seppur distanziati come vuole il protocollo di sicurezza, ha comunicato agli italiani la fase 2 dal 18 Maggio. In un orario scelto dal premier nel bel mezzo dei Tg nazionali, come specifica Mentana, ad una domanda di un giornalista sull’operato del commissario Arcuri, su cui sono piovute molte critiche, il premier ha risposto a tono. Se ne è uscito con una risposta, ritenuta dal direttore del Tg di Cairo, inappropriata:
Se lei ritiene di poter far meglio la terrò presente. Ma spero che non possa succedere.
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Mentana contro Corte, di nuovo
Enrico Mentana striglia di nuovo il Premier. Lo aveva già fatto settimane fa, a margine di un’altra conferenza stampa sul Dpcm del momento, quando il Premier aveva accusato pubblicamente Meloni e Salvini di dichiarare il falso su temi importanti come il Mes. Il direttore Mentana aveva ritenuto fuori luogo un comportamento del genere perché, in diretta con gli italiani, i due nominati non si sarebbero potuti difendere in quel preciso momento. Lo avrebbe graziato, invece, dopo i fatti di Bergamo. Anche in quel caso, Giuseppe Conte aveva risposto stizzito alla domanda di una giornalista sul caso di Alzano e Nembro. Un atteggiamento brutto ma comprensibile nella pressione fortissima di quei giorni:
Non mi sono unito al coro di quanti lo attaccarono per quelle parole: un momento di stizza è occorso a tutti noi in questi mesi, figuriamoci al premier, con quel carico di lavoro, al termine di una durissima giornata, in un incontro informale coi cronisti.
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