Ermal Meta: “Soffrivo di attacchi di panico. La terapia mi ha salvato e ora divento papà”

Ermal Meta si racconta, dal nuovo album alla terapia che lo ha salvato: "Ho imparato ad affrontare alcune parti di me. Durante i concerti andavo in apnea per i primi 4 o 5 pezzi. Sono stato per lungo tempo un autosabotatore".

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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Ermal Meta è pronto a tornare sulle scene musicali con il nuovo album che esce venerdì 3 maggio, intitolato Buona Fortuna. Il titolo non è casuale, ma è dedicato a sua figlia ― si chiamerà proprio Fortuna ― che nascerà a metà giugno.

Come riporta il “Corriere della Sera” il nuovo disco ha come scopo quello di raccontarle “come vedevo il mondo finché la aspettavo”, facendoglielo ascoltare “quando sarà in grado di capire la musica”.

Ma cosa ne pensa Ermal Meta della fortuna? Secondo il cantautore “ognuno se la crea attraverso ciò che fa o non fa, nel modo in cui affronta la quotidianità”.

Proprio a proposito di quest’ultima affermazione, Ermal Meta ha dichiarato di aver a lungo lavorato su se stesso: “Il 2017 e 2018 sono stati gli anni lavorativamente più belli della mia vita, ma sono stati terrificanti dal punto di vista interiore. Soffrivo tantissimo di attacchi di panico. Mi succedeva a ogni concerto […] andavo in apnea per i primi 4 o 5 pezzi, salivo sul palco e cominciavo a saltare per cercare di sciogliermi. È stato difficile. Sono tornato in terapia e mi sono di nuovo riallineato”.

Ermal Meta e la terapia

Ermal Meta lo ha detto a chiare lettere: “Sono stato un autosabotatore per tanto tempo, ma ho imparato ad affrontare questa parte di me”. Grazie alla terapia è riuscito a fare ordine nel suo subconscio e ad arginare quelle ‘nuvole’ che tanto lo attanagliavano:

A 25-26 anni c’erano dei momenti in cui avrei potuto avere risultati migliori, ma evitavo di fare cose importanti per la mia carriera o mi mettevo nei casini con comportamenti poco chiari.

Faceva tutto parte di un processo del subconscio, poi ho iniziato un percorso e con fatica sono riuscito a dipanare un po’ di nuvole.

Qual è il consiglio di Ermal Meta ai giovani cantanti?

Il cantautore invita tutti i giovani cantanti a dare priorità alla loro salute mentale: “Nel mondo dello spettacolo bisogna essere sempre performanti. Ma ci sono momenti in cui ciò che arriva dall’esterno non corrisponde a ciò che senti, si crea una spaccatura. A questi ragazzi consiglierei di chiedersi se ciò che fanno corrisponde con ciò che sono. I concerti, i palazzetti, gli stadi, sono cose meravigliose, ma a volte dentro ti senti schiacciato. Sappiate che è normale, può succedere“.

I progetti futuri di Ermal Meta

Non solo il nuovo album, Ermal Meta vestirà i panni, per la prima volta, di conduttore: presenterà, infatti, il concerto del Primo Maggio in diretta dal Circo Massimo al fianco di Noemi.

Inoltre, a luglio torna di nuovo in tour in tutta Italia, in attesa della nascita della sua bambina. Ermal meta, però, ha un altro sogno per il futuro: “C’è stato un momento in cui pensavo che non avrei voluto diventare padre, perché questo mondo mi spaventava troppo […] Pensavo che avrei più che altro adottato un bambino ed è una cosa che voglio ancora fare e che farò”.

Leggi anche: Ermal Meta: “Le canzoni fatte con l’intelligenza artificiale non sono musica, anche l’errore è arte”

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