Il Maestro Giovanni Allevi si racconta a due anni dalla diagnosi di mieloma, periodo che lo ha costretto a un allontanamento dalle scene per dedicarsi quasi completamente alle cure.
In una lunga intervista al “Corriere della Sera” ha raccontato di aver perso fin da subito i capelli e di essere arrivato a pesare 63 chili: “Un giorno ho sentito un forte bruciore alla testa, ho perso i capelli tutti insieme nel giro di poche ore. Ero calvo, imbottito di psicofarmaci per non cadere nel baratro del panico, ricolmo di oppioidi, dimagrito fino a pesare 63 chili, […] con una flebo perennemente attaccata per l’idratazione”.
Anche a due anni dalla diagnosi, il Maestro Giovanni Allevi ci dona un ulteriore messaggio di speranza: “Ogni giorno puoi rinascere e scoprire dentro di te una forza che non immaginavi, nonostante la difficoltà, la sofferenza fisica”. Inoltre, ha raccontato tutta la sua malattia nel libro I nove doni – Sulla via della felicità, edito da Solferino.
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Giovanni Allevi e la diagnosi
Giovanni Allevi ha dichiarato di aver ricevuto la diagnosi della malattia per telefono: “Ero per strada, a Roma, mi ha chiamato una dottoressa e mi ha comunicato la diagnosi. Mieloma. Una parola dal suono dolce, ma al tempo stesso insidiosa”.
La prima sensazione che ha avuto è stata di straniamento: “Era come se stessi vivendo dentro un sogno, se fossi uscito da me stesso, come se lo dicessero a un altro. Avevo perso il senso della realtà“.
Come ha scoperto la malattia il Maestro?
Il Maestro ha scoperto la malattia a causa di un mal di schiena che si è prolungato nel tempo: “Tutto è iniziato con un mal di schiena durato mesi, l’apice alla Konzerthaus di Vienna, avevo finito di suonare e non riuscivo ad alzarmi, non riuscivo a staccarmi dallo sgabello, lì ho capito che c’era qualcosa di serio e grave“.
Per lenire il dolore Giovanni Allevi ha iniziato una terapia a base dell’oppiaceo Fentanyl, “che è 100 volte più potente della morfina e che crea effetti collaterali che non avrei mai immaginato, per esempio la sensazione di avere la febbre a 39 fissa, mattina e sera, per mesi”.
Non solo la malattia, da una risonanza magnetica è emerso lo schiacciamento di una vertebra, che avrebbe potuto causare una lesione del midollo spinale. Ecco le paure del Maestro a proposito: “Avevo la netta sensazione che non avrei più suonato, o che sarebbe ri-successo dopo tanti anni”.
Dal tremore alle mani al potere curativo della musica
Dopo la diagnosi, il Maestro Allevi ha iniziato ad avere dei fortissimi tremori alle mani: “A Locarno stavo per alzarmi e annunciare il mio definitivo ritiro dalle scene. Ma il pubblico mi ha dato forza, non gli interessava più la perfezione. Oggi riesco a controllare il tremore con un auto-inganno al cervello. Se mi tremano le dita penso che è bello, che sta andando in scena la mia fragilità, che sono autentico, sono io”.
Un’altra lezione che ha imparato durante la malattia è stato accogliere il dolore: “In modo spontaneo ho compreso che per accogliere il dolore, mi faceva bene tenere il mio gattino in grembo e respirare. Una pratica che portava a un rilassamento dei muscoli, a un’ossigenazione del corpo, a una diminuzione della percezione del dolore. Un oppioide naturale, il gatto e mi liberavo dei pensieri negativi”.
Il Maestro non ha, inoltre, mai smessi di suonare e trasformare i suoi pensieri in musica: “Ho voluto farlo in note, che è quello che mi viene più spontaneo. È la mia natura“.
Ma si guarisce per sempre dal mieloma? Ecco la risposta di Allevi: “Non sapevo che dal mieloma non si guarisce mai, anche se in realtà si guarisce giorno per giorno. Ho imparato a vivere l’attimo, ho imparato a non lasciare una minima goccia di vita inascoltata”.
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