Non è una Fake News, ma il titolo del loro album che sentiamo risuonare in radio e dappertutto. Nella loro carriera decennale i Pinguini Tattici Nucleari hanno ora varcato San Siro. Dopo Sanremo, un tour in tutti i club di Italia e nei palazzetti, adesso tocca agli stadi. Il frontman Riccardo Zanotti rivela a “Fanpage.it” cosa significa salire su un palco così importante e quanto conti il loro amato pubblico, che lo segue da Bergamo fino a tutte le città italiane:
Sappiamo che il concerto non è solo ciò che accade sul palco, ma anche intorno.
E se ci fregiamo di essere una grande famiglia, dobbiamo ascoltare le esigenze del pubblico, anche nella scaletta.
È tutta una questione di equilibrio, per questo apriamo con “Zen”.
Pinguini Tattici Nucleari: “Tutto ciò che abbiamo fatto è stato necessario per arrivare qui oggi”
Dopo la lunga gavetta i Pinguini Tattici Nucleari possono dirsi più che soddisfatti dei loro progressi e le loro canzoni come “Ringo Starr”, “Ridere”, “Fuori dall’hype”, “Ricordi”, “Dentista Croazia”, “Rubami la notte” , risuonano fortissimo a San Siro:
Dal punto di vista professionale credo sia un grande passo in avanti.
Ma noi facciamo arte ed è incredibile pensare che fino a pochi anni fa eravamo stipati in un furgoncino: ne abbiamo parlato anche in una canzone.
Se penso ai primi alberghi un po’ fatiscenti in cui siamo stati, non è una critica o una lamentela.
Penso solo che ci siano dei passaggi necessari per arrivare ad essere quello che siamo oggi.
Pinguini Tattici Nucleari: “Scrivevo tutti i miei segreti, col pastello bianco sul diario”
Il brano della loro discografia che li rappresenta maggiormente è “Pastello Bianco”, con cui hanno scritto i loro segreti e le loro paure, che adesso portano sul palco:
La canzone che ci unisce di più, almeno da ciò che abbiamo visto e vissuto, è “Pastello Bianco”.
C’è il colore bianco della pulizia, dell’innocenza, anche se non siamo stati proprio innocenti nelle nostre vite. Ne abbiamo fatte di bravate.
È una canzone “che parla di crescita”, di una relazione finita e di come si possa lasciarsi conservando per sempre solo i bei ricordi, “senza malcontenti”. Perché la musica mette in scene la quotidianità delle sue diverse forme:
Durante quella canzone tutto si illumina, gli archi fanno la loro parte e c’è un tripudio di fuochi d’artificio alla fine.
Per noi è fondamentale che un concerto debba unire, anche se non tutti la pensano così.
Riccardo Zanotti de i Pinguini Tattici Nucleari: “San Siro la sento come la mia casa”
Su Twitter nel 2017 un ragazzo aveva commentato un loro video, facendo notare quanto fossero scordinati, “perché non andavamo a tempo l’uno con l’altro”. E invece adesso dopo numerosi tour in moltissime tappe di Italia, i Pinguini Tattici Nucleari suonano a 50 chilometri da Bergamo, la loro città e Riccardo Zanotti confessa:
Non posso essere ipocrita e devo ammettere che ormai Milano è la mia seconda casa.
Gran parte del mio lavoro e del mio team è qui e per questo sento San Siro come fosse casa.
E in merito al fatto di suonare nel nuovo stadio sito proprio in Bergamo racconta:
È un posto estremamente interessante, infatti vorremmo valutare con dei tecnici se fosse possibile fare un concerto, per una questione di affidabilità acustica.
È normale che vorremmo suonare lì, anche perché siamo estremamente legati al posto da dove veniamo e in cui abbiamo le nostre origini.
Ma i Pinguini Tattici Nucleari sono “Giovani Wannabe”, che ci dedicano “le autostrade che portano al mare”, e ci portano “dove vuoi”.
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