Quante volte abbiamo cantato la canzone vincitrice della nona edizione dello Zecchino d’Oro, Popoff? Ancora risuona l’orecchiabile motivetto del primo ritornello “Ma Popoff, Sbuffa sbuffa e dopo un po’, Gli si affonda lo stivale, Nella neve e resta lì”.
E la riascoltiamo nuovamente per ricordare l’allora seienne Walter Brugiolo, il piccolo originario San Venanzio ― frazione di Galliera, piccolo paese a 30 chilometri da Bologna ― scomparso il 30 settembre all’età di 63 anni dopo una lunga malattia. Vediamo ora insieme chi era e perché il suo nome rimarrà per sempre legato al Piccolo Coro dell’Antoniano.
Walter Brugiolo, dallo Zecchino d’Oro a direttore di una scuola elementare privata
Walter Brugiolo, che ha conquistato tutti nell’edizione dello Zecchino d’Oro del 1967, ha ottenuto un incredibile successo dopo la sua vittoria. Come riporta “Rai News” ha preso parte, subito dopo, ad alcune pubblicità di Carosello.
Quando era bambino all’allora presentatore della manifestazione canora per piccini più famosa d’Italia, Cino Tortorella, Walter Brugiolo ha dichiarato che da grande voleva fare il muratore, poiché la sua casa era piccole e voleva costuirne una più spaziosa.
In realtà, non è andata proprio così. Infatti, il vincitore dello Zecchino d’Oro 1967 si è esibito spesso in musicarelli, accanto ad alcuni Big della Musica Italiana, come ad esempio Al Bano, Little Tony, Mario Tessuto e Romina Power, principalmente negli anni ’60-’70. Successivamente, ha abbandonato il mondo dello spettacolo e per 27 anni ha lavorato come responsabile di sistemi informativi ed energetici di una grande ditta di costruzioni di Bologna.
Inoltre, dal 2011 Walter Brugiolo è direttore di una scuola elementare privata a Galliera, da lui fondata assieme alla moglie Alessandra e altri amici. L’istituto scolastico è stato intitolato a Mariele Ventre, fondatrice del Piccolo Coro dell’Antoniano scomparsa nel 1995.
Il significato di Popoff, canzone vincitrice della nona edizione dello Zecchino d’Oro
Nonostante non abbia proseguito nel mondo della TV, Walter Brugiolo rimarrà per sempre Popoff, il piccolo interprete di una delle canzoni più celebri dello Zecchino d’Oro. Scritto da Anna Benassi con la musica di Paolo Gualdi e Mario Pagano, il brano porta in scena l’immaginaria storia di un cosacco che lavora per lo zar. Con alcuni suoi compagni, in mezzo al freddo e al gelo della steppa, si sta dirigendo verso il fiume Don:
Col colbacco e gli stivali,
Camminando tutti in fila,
Con la neve a mezza gamba,
Vanno verso il fiume Don.
Popoff, però, a un certo punto “è rimasto senza fiato, sulla pancia accovacciato”, e perde di vista i suoi compagni. Successivamente li raggiunge e arriva prima di tutti al fiume, rotolando nella neve con la sua grossa pancia:
Ma Popoff
Così tondo che farà?
Rotolando nella neve
Fino al fiume arriverà.
Seppur si tratti di una canzone per bambini che racconta in chiave ironica la storia di un cosacco dello zar, il brano del 1967 Popoff insegna a non temere mai le difficoltà e a superare gli ostacoli durante la propria vita, aguzzando l’ingegno e non rinunciando mai di fronte alla prima difficoltà.
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