Rose Villain, cantante classe ’89 che da 12 anni spopola tra New York e l’Italia, è fresca della pubblicazione di Radio Gotham, primo album in studio uscito il 20 gennaio.
Donna e femminista convinta, sul palco dell’Ariston a Sanremo 23, nella serata di venerdì 10 febbraio dedicata alle cover, l’artista si esibirà insieme a Rosa Chemical, con il brano “America” di Gianna Nannini.
Chi è Rose Villain, la vita privata
Rose Villain, all’anagrafe Rosa Luini, nasce a Milano nel 1989. Inizia la sua carriera artistica nel 2010, ma è solo nel 2016 che viene conosciuta dal grande pubblico grazie a un featuring con Salmo. Ecco che da lì per la cantante si presenta un’escalation di successi che raggiungono il loro culmine con Chico di Guè insieme a Luchè.
Nella vita privata, Rose Villain è sposata: il marito è il produttore Sixpm che in carriera ha curato le musiche, tra gli altri, di Guesus di Guè e Io non ho paura di Ernia. I due si sono sposati a Brooklyn lo scorso maggio.
Le influenze di Rose Villain
In merito alle influenze, Villain non può che partire dalla Grande Mela, come spiega durante un’intervista a Radio Deejay:
Abito a New York da 12 anni, il mio universo artistico nasce lì. Vivo vicino a Washington Square Park, di fianco agli storici studi di John Lennon e agli attuali di Rick Rubin.
Secondo me la musica è il mio modo di sfogare la malinconia e l’inquietudine che ho. Sussurro le parole, le stiracchio. Abbiamo un po’ tutti questo dualismo di luci e ombre. Noi facciamo vedere sempre la parte coi lustrini ma c’è tutto il resto dietro. In Radio Gotham ho esplorato un po’ tutti i generi, alla fine l’hip-hop è il nuovo pop. Il disco vanta anche una collaborazione con il chitarrista dei Thirty Second To Mars nel brano Due facce con Tedua.
La difesa delle donne nella musica
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La cantante si esprime anche sul ruolo delle donne nella musica. L’hip-hop, che Rose Villain definisce “il nuovo pop”, è storicamente caratterizzato da una predominanza del genere maschile. Le cose, tuttavia, ormai da diversi anni, stanno cambiando.
Nel mondo musicale, infatti, spiccano molte donne per lato artistico e professionalità: da Cardi B a Nicky Minaj, a livello internazionale il gap si è già colmato. Ma, anche in Italia, la componente femminile anche nel rap è molto forte. È quanto conferma la stessa artista:
L’industria musicale non è più “molto uomo”. Anzi, il commento che mi hanno fatto su questo disco è che parlo da donna libera. Tu non sei abituato alla donna che parla liberamente di sesso, ma questo è il futuro. Questo sarà l’anno in cui la donna sarà protagonista quanto l’uomo.
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