La scorsa settimana, durante un raduno per la nuova campagna elettorale di Donald Trump a Tusla, in Oklahoma, è stato usato come sfondo musicale in apertura e chiusura del comizio, la canzone You Can’t Always Get What You Want dei Rolling Stones. La band, affatto contenta, ha intimato al presidente americano di non usare più i suoi brani a fini politici. Già nel 2016, nella precedente campagna elettorale, l’entourage trumpiano aveva usato la stessa canzone. E anche allora il gruppo si era risentito e aveva twittato:
I Rolling Stones non appoggiano Donald Trump
Il rischio dell’azione legale
Il team di avvocati del gruppo britannico, in accordo con l’IMC, l’organizzazione per i diritti dello spettacolo, sta pensando di procedere contro Trump per l’uso non autorizzato della loro musica. Hanno detto gli Stones:
Il BMI ha notificato alla campagna Trump per conto degli Stones che l’uso non autorizzato delle loro canzoni costituirà una violazione dell’accordo di licenza. Se Donald Trump non terrà conto di questo aspetto, dovrà affrontare una causa legale.
La IMC fornisce licenze per la riproduzione musicale e ha un catalogo di oltre 15 milioni di brani che possono essere riprodotti in occasione di eventi politici. Ma gli artisti hanno sempre l’ultima parola e possono scegliere se autorizzare o no l’uso della loro musica durante questi eventi. Visto che “precedenti richieste e direttive” sono state ignorate, l’entourage del Presidente è stato avvisato che se si continuerà a usare la musica degli Stones ci saranno inevitabilmente conseguenze legali.
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Rolling Stones e non solo
Nei giorni scorsi anche la famiglia del defunto musicista Tom Petty ha formalmente diffidato il presidente americano per aver utilizzato il brano I Won’t Back Down. Hanno detto:
Trump non è stato in alcun modo autorizzato a usare questa canzone. Sia il compianto Tom Petty che la sua famiglia sono fermamente contrari al razzismo e alla discriminazione di qualsiasi tipo. Tom Petty non vorrebbe mai che una sua canzone venisse usata in una campagna d’odio. Gli piaceva riunire le persone.
Anche il musicista Neil Young ha ammonito Trump per aver usato il suo brano Rock in the free world, nonostante i precedenti avvertimenti.
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