sabato, 18 Gennaio 2025
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Quando Oriana Fallaci intervistò Gianni Rivera: “Quanto guadagno? Dormo ancora sul divano”

Gianni Rivera compirà tra poco 80 anni. Nell'intervista a Oriana Fallaci sul suo ipotetico stato di ricchezza aveva rivelato: "Abito in un posto modesto, non ho nemmeno una camera mia".

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.

Il fuoriclasse Gianni Rivera compirà 80 anni il prossimo 18 agosto e ripercorriamo qui l’intervista rilasciata alla grande Oriana Fallaci per “L’Europeo”, quando uno dei più forti giocatori italiani aveva appena vent’anni. Era appena rientrato da Londra dopo aver guidato la sua squadra, il Milan, nella vittoria della prima Coppa dei Campioni, allo stadio Di Wembley.

Gianni Rivera a Oriana Fallaci: “Trovo incomprensibile che mi si paragoni ad un eroe”

Gianni Rivera è stato definito “Un diamante tra i gioielli” e “Il bambino d’oro”, conosciuto anche da chi non è un appassionato di sport. Ma come ha rivelato a Oriana Fallaci, “è una cosa che non mi pesa affatto”:

Non mi sembra una cosa eccezionale, mi sembra una cosa naturale che è successa perché doveva succedere, comunque una cosa che non mi tocca.

Naturalmente, da un punto di vista logico, trovo incomprensibile che mi si paragoni a un cigno, a un cesellatore, o a un eroe.

Come trovo incomprensibile che un padre di famiglia debba morire se io fo un gol o non lo faccio.

Anche se aveva tutti gli occhi addosso, durante quella partita contro il Benfica si sentiva tranquillo:

A Londra ero tranquillo, tranquillissimo. Io resto sempre tranquillo, anche quando il pubblico urla, quell’urlo bestiale che sale come un’unica voce dentro un imbuto.

Magari per un poco lo vedo, il pubblico, però non lo sento.

Che sopra il rettangolo vi siano dieci persone o diecimila o centomila o nessuna, per me è lo stesso.

Io gioco perché mi piace, mi piace davvero, non perché la gente mi guarda. Chi si preoccupa della gente si emoziona. E chi si emoziona è finito. Io ho imparato molto presto a controllarmi.

Rivera: “Un ragazzo di 20 anni che non si chiama Gianni Rivera fa tante cose che io non posso fare”

Oriana Fallaci gli aveva chiesto se fosse nostalgico di tutte le cose che non poteva più fare, come ad esempio le sciocchezze che si fanno quando si ha 20 anni:

Ecco, quello, a volte, sì. Voglio dire che un ragazzo di vent’anni che non si chiama Gianni Rivera fa tante cose che io non posso fare e che magari, in certi momenti, anch’io vorrei fare.

Non so, stupidate, come cantare ad alta voce per strada, camminare lungo un marciapiede insieme a una ragazza, la mano nella mano, uscire la sera e tornare alle due del mattino.

Mica per far niente di male, magari per restare giù abbasso a parlar con gli amici. Io sono allegro anche se non rido troppo e la gente dice sempre Gianni, come sei serio!

Non che me ne rammarichi eccessivamente, l’ho scelta io questa vita.

Gianni Rivera, da ragioniere a calciatore

Il fuoriclasse del Milan ha rivelato ad Oriana Fallaci che avrebbe voluto diventare ragioniere, ma poi ha preso una strada diversa:

Io vorrei sapere tutto, vorrei essere in grado di sostenere una conversazione su tutto, non solo sul calcio, ma la scuola l’ho lasciata che avevo sedici anni.

Ho fatto solo le tecniche commerciali ed ho conseguito il diploma di computista commerciale.

Dopo avrei dovuto dare un esame integrativo per diventare ragioniere, ma fui acquistato dal Milan, divenni un vero professionista, e così…

Ha dato anche un insegnamento implicito a tutti coloro che avrebbero voluto seguire il suo esempio sul campo:

So anche che dopo sarà troppo tardi per studiare e per leggere, perché a forza di pensar solo al calcio avrò perso coscienza della mia ignoranza e non sentirò più come ora il bisogno di studiare e di leggere.

Ma come si fa a leggere nelle mie condizioni?

Per leggere bisogna essere come ispirati, sentirne la necessità quasi materiale, e infine disporre di una distensione che io non ho.

Lei non ci crederà, lo capisco dal modo in cui mi guarda che non ci crede, ma nel nostro mestiere non sono mica le gambe che si stancano di più, è il cervello.

Non si gioca mica solo con le gambe, coi piedi.

Si gioca con la testa, col ragionamento.

Oriana Fallaci a Gianni Rivera: “Cosa farà quando si accorgerà che la sua carriera è finita?”

Gianni Rivera ha raccontato ad Oriana Fallaci la sua giornata, di un ragazzo semplice di 20 anni:

Alle dieci e mezzo sono già a letto, alle nove del mattino sono sveglio.

La mattina vado al Milan, ci vado a far niente, ma presentarsi è obbligatorio, e poi torno a casa, dove mangio con la mamma e col mio fratellino.

Nel pomeriggio vado agli allenamenti e la sera ceno di nuovo a casa, la sera c’è anche il babbo che torna alle sei.

La domenica mattina vado alla messa, perché sono religioso sebbene non sia bacchettone, e qualche volta vado al cinematografo dove scelgo filmetti leggeri.

Qualche volta guardo anche il nome del regista, per esempio ho scoperto uno svedese, Ingmar Bergman, che mi piace tanto.

Alla domanda: “Quando arriverà il giorno della fine della carriera, che cosa farà?” ha risposto:

Non lo so. Non ci ho mai pensato. Vorrei non pensarci. Non lo so perché nemmeno a diventar calciatore avevo pensato.

Mi ci hanno messo e ci sono rimasto. Non lo so. Tanti si mettono a fare l’allenatore, ma io non credo che mi piacerebbe farlo.

In questo momento penso che mi piacerebbe finalmente leggere, studiare.

Gianni Rivera, la carriera di un fuoriclasse che ha fatto la storia, dal divano di casa:

Io, con tutti questi complimenti di bravura, sono riuscito solo a comprarmi un appartamento.

E come vede abito ancora in un posto modesto, non ho neppure una camera mia, la notte dormo su quel divano che diventa un letto.

Leggi anche: Miriam Leone: “Io, Miss Fallaci, vi racconto un’Oriana inedita”

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Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.

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