Il Libro dell’Anno Treccani 2024, diretto da Marcello Sorgi, illustra e commenta gli eventi più significativi accaduti in questi quasi 365 giorni, dalla politica alla musica, dal cinema all’assegnazione dei premi Nobel.
In questo testo vi è una menzione speciale anche per Sophia Loren, la diva intramontabile che ha compiuto 90 anni lo scorso 20 settembre, scelta come Personaggio dell’Anno 2024 dalla Treccani.
In uno scritto di Gianluca Nicoletti proprio quest’ultima viene definita come “modello dell’italianità muliebre in ogni vertiginoso splendore, come pure in ogni sua possibile fragilità, l’emblema della femminilità italiana più famoso nel mondo, mai appannato e mai sorpassato dal perentorio mutare delle mode estetiche”.
Lo scrittore Nicoletti ripercorre la vita di Sophia Loren, dalle umili origini, “vivo è il ricordo in cui la madre chiedeva l’elemosina per sfamarla” fino al successo sul grande schermo, dal matrimonio con Carlo Ponti fino ai 17 giorni di detenzione.
Sophia Loren e l’impronta indelebile nel cinema
Sophia Loren è diventata, ed è ancora, un simbolo per generazioni e generazione, imponendosi nel cinema grazie ad alcuni personaggi celeberrimi, come sottolinea Gianluca Nicoletti e riporta “Repubblica”:
Sophia Loren ha aggiunto una gloriosa sensualità alla battaglia per la dignità dell’ex prostituta Filumena Marturano ― che per dare un cognome ai figli inganna l’amante pusillanime ― e di restituire una sembianza indelebile alla tragedia materna de La Ciociara, storia indicibile che testimonia lo stupro di guerra, che le valse un Oscar.
E di esprimere in Una giornata particolare di Ettore Scola ― quella della visita a Roma di Hitler il 6 maggio 1938 ― la delicatezza di una passione impossibile che fa intuire l’orrore che seguirà a quella visita.
Sophia Loren e il riscatto delle donne nell’era dell’Italia del dopoguerra
Sophia Loren si è imposta nel mondo del cinema, non solo per la sua personalità, ma anche per il profilo ben delineato dei suoi personaggi, donne forti e mai intimorite di dire la loro, nonostante il periodo del dopoguerra, come sottolinea ancora Nicoletti:
Vi è una parte inconfessabile della cultura di cui siamo figli nella pizzaiola fedifraga de L’oro di Napoli (1954) a cui il marito sospettoso per la sua prolungata assenza da casa chiede, ‘Ma quanto è durata questa messa?’.
E lei risponde con ‘innocenza della più strafottente impudicizia’, ‘Eh ma c’è stata pure la benedizione’, in un’epoca di soffocante bigottismo dove l’adulterio era penalmente perseguibile.
Dall’amore eterno per Carlo Ponti ai 17 giorni in carcere
E ancora, secondo la descrizione fornita della diva nel Libro dell’Anno Treccani 2024, Sophia Loren è stata per tutti “un inno alla leggerezza e alla gioia dei sensi. Persino il cliché del legame sentimentale con il grande produttore Carlo Ponti è diventato per lei una storia d’amore eterno, indubitabile, inattaccabile da pettegolezzi e ombre”.
Inoltre, La Ciociara non si è mai tirata indietro in nessuna occasione, nemmeno all’ipotesi di costituirsi anche da innocente, come racconta lo scrittore Nicoletti:
Resta esemplare anche quella mattina del 1982 in cui prese un aereo dalla Svizzera per costituirsi a Roma, sapendo che l’aspettava la prigione.
Atterrò a Fiumicino dove ad aspettarla c’era una folla di fotografi e giornalisti e scese dell’aereo con un sorriso abbagliante abbracciata a un mazzo di fiori, come solo una vera diva sa fare, per farsi arrestare e farsi 17 giorni in carcere, da innocente, come stabilì poi la Cassazione nel 2013, più di 30 anni dopo.
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