È appena uscita Supersex, la nuova serie Netflix diretta da Matteo Rovere, Francesco Carrozzini, Francesca Mazzoleni e scritta da Francesca Manieri che racconta la vita di Rocco Siffredi, interpretato per l’occasione da Alessandro Borghi.
I 7 episodi mettono in scena un punto di vista originale: Supersex vuole raccontare al pubblico un Rocco Siffredi diverso, dall’infanzia nel comune abruzzese di Ortona all’adolescenza, fino all’approdo al mondo del porno, mostrando alcuni aspetti inediti come il lutto per suo fratello Claudio, morto a 12 anni, e le sue storie d’amore e d’amicizia.
Per poterlo interpretare al meglio, Alessandro Borghi si è recato a Budapest, dove Rocco Siffredi abita con sua moglie Rosza e in un’intervista con Netflix ha raccontato un episodio particolare, rivolgendosi direttamente all’attore al suo fianco: “Ho un ricordo molto bello, di quando tu, Rocco, hai aperto un armadio pieno di hard disk e foto e mi raccontavi eventi legati a quei momenti. Per me è stato un regalo e le ho messe insieme per costruire la mia versione. Non avevo bisogno di fare una tua imitazione, ma raccontare una versione che il pubblico non conoscesse di te. Mi sono sentito libero di raccontare quella storia”.
Nel cast, oltre ad Alessandro Borghi ci sono anche Adriano Giannini nel ruolo di Tommaso, il fratello di Rocco, Saul Nanni, Rocco da ragazzo, Gaia Messerklinger che interpreta Moana Pozzi, Jasmine Trinca che interpreta Lucia e Vincenzo Nemolato che dà il volto a Riccardo Schicchi.
Alessandro Borghi e la sua versione di Rocco Siffredi in Supersex
Alessandro Borghi ha incontrato per la prima volta Rocco Siffredi in una pizzeria e fin da subito sapeva che l’attore ― avrebbe fatto interpretare il suo personaggio solo ad Alessandro Borghi e a nessun altro ― si è fidato fin da subito: “Quando ci siamo conosciuti è stato molto bello per me, ho capito che ti fidavi molto. E hai fatto questa scelta, mi hai incluso nella tua vita e mi hai dato tutti gli strumenti per poterti interpretare“.
Rocco Siffredi sapeva fin da subito che Borghi avrebbe potuto portare in scena dei lati su cui nessuno mai si sofferma oltre alla carriera da pornoattore: “Ero sicuro che avresti dato spazio a tutta la mia vita, che sai bene non è stata semplicissima. Mi sono detto ‘Alessandro deciderà cosa vedere in te’“.
Per Borghi Rocco Siffredi è “l’uomo che ci ha messo sei puntate per dire ti amo”, ma, come racconta in un’intervista a Radio 105, la loro è diventata una profonda amicizia: “Lo conoscevo solo come attore. Ora invece ho trovato un grande amico, che non è capace di dire le bugie. È un libro aperto, prende la sua emotività e te le spara addosso quasi responsabilizzandoti rispetto alla questione”.
Perché Rocco Siffredi voleva Alessandro Borghi come volto per il suo personaggio?
Per Rocco Siffredi nessun altro avrebbe potuto interpretarlo, come rivela a “The Hollywood Reporter”: “Sono convinto che nessun altro in Italia poteva interpretare me, perché credo che ci sia una connessione profonda tra noi. Io ho sentito in lui qualcosa di profondamente affine, problemi simili ai miei nella sessualità“.
Rocco Siffredi è da subito rimasto colpito e affascinato dall’atteggiamento di Alessandro Borghi, estremamente curioso: “Mi ha toccato così tanto vedere i suoi occhi su uno dei miei set, nessun altro avrebbe capito il mio ambiente, il mio lavoro meglio di lui, perché mentre si aggirava nella location in cui giravo per capire meglio ciò che faccio e come, viverlo dall’interno, vedevo il suo atteggiamento attento e profondamente curioso. Gliel’ho detto subito, ‘Tu non me la racconti giusta, tu vuoi fare questo progetto per capire qualcosa di più di te stesso‘”.
Leggi anche: Alessandro Borghi ha la Sindrome di Tourette: “L’ho scoperto grazie alla mia compagna”