Daniele, un bambino di 5 anni con ischemia midollare perinatale, è il primo bambino in Italia a camminare grazia a un esoscheletro.
Il robot si chiama Atlas, perché si rifà all’Atlante, che in anatomia è la prima vertebra cervicale della colonna vertebrale. Inoltre il nome richiama il dio omonimo greco che con la sola forza delle braccia, ossia con uno sforzo disumano, sorreggeva il cielo.
L’esoscheletro, presentato all’IRSS San Raffaele di Roma, è il primo indossabile in età pediatrica per la riabilitazione del cammino di bambini di età compresa tra 4 e 10 anni, i quali presentano patologie come mielolesioni, paralisi cerebrale infantile, atrofia muscolare, miopatie e diverse malattie neuromuscolari. Si tratta dell’unico modello
Esoscheletro: come funziona il robot
Atlas viene utilizzato per la neuroriabilitazione, che riprogramma le funzioni cerebrali attraverso il meccanismo della plasticità sinaptica. Francesco Infarinato, responsabile del Laboratorio di Bioingegneria della Riabilitazione, ha spiegato bene il funzionamento del robot, come riportato da La Stampa:
Il robot utilizza articolazioni attive a rigidità variabile che per biomimesi imitano i processi della funzione muscolare naturale, garantendo il controllo in sicurezza del movimento in bambini con disturbi neuromotori.
La sua unicità infatti risiede nella tecnologia elastica che si adatta al corpo dell’utente, è dotato di 8 motori (due sull’anca, uno al ginocchio e uno alla caviglia su ciascuna gamba) per assicurare la libertà di movimento in tutte le direzioni (sistema “overground”) ed è utilizzato in associazione con un sistema di supporto che garantisce la sicurezza del bambino al quale dà la possibilità di camminare in modo attivo, ripetibile e controllato, consentendo, al contempo, di interagire con l’ambiente in modo libero e sicuro.
Con Atlas, bambini che fino ad oggi non camminavano, possono farlo in autonomia e svolgere attività come calciare una palla, disegnare e muoversi liberamente in ogni direzione.
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