Predire i segni di 12 diversi tipi di tumori ancor prima che i sintomi si manifestino, il tutto grazie ad un semplice esame del sangue. Sembrerebbe utopia, ma grazie ad un nuovo studio questo potrebbe essere possibile molto presto.
Si tratta di un test diagnostico basato sul sangue e sviluppato nel Regno Unito da Xgenera, una startup biotecnologica con sede a Southampton, in stretta collaborazione con l’Università della stessa città britannica.
Il test, che prende il nome di miONCO-Dx, è stato sviluppato per la diagnosi precoce del cancro. Esso esamina i diversi campioni di sangue per individuare segnali molecolari che possano indicare, a loro volta, la presenza di cellule cancerogene.
Una scoperta che potrebbe rivoluzionare l’ambito dell’innovazione e della medicina. Vediamo insieme come funziona e i diversi tipi di tumori che promette di combattere.
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I 12 tumori che possono essere previsti, lo studio britannico

Prevedere quindi 12 diversi tipi di tumori ancor prima che i segnali diventino visibili sarà presto realtà. Ma vediamo nel dettaglio lo studio britannico proposto da Xgenera.
Per l’analisi proposta dalla startup britannica servono solamente 10 gocce di sangue, quanto basta per l’individuazione dei 12 diversi tipi di tumore.
Essi sono il cancro ai polmoni, allo stomaco, alla prostata, all’esofago, al fegato, alla vescica, alle ovaie, all’intestino, al pancreas, al seno, al sarcoma delle ossa e dei tessuti molli e il gliobastoma, una forma di tumore cerebrale altamente aggressiva e maligna.
Il sistema su cui si fonda il test miONCO-Dx è progettato per individuare la presenza di specifici microRNA (miRNA), minuscole molecole biologiche che svolgono un ruolo fondamentale nel controllo dell’attività genica all’interno delle cellule.
Questi elementi, nonostante la loro dimensione molto ridotta, esercitano un’influenza decisiva sul funzionamento dei geni, in quanto si legano all’RNA messaggero (mRNA) – la molecola che svolge un ruolo da intermediario tra il DNA e la produzione di proteine – andando ad alterarne l’efficacia e modulando, di conseguenza, il processo di sintesi proteica.
Secondo quanto spiegato dal team di Xgenera, “I miRNA influenzano l’espressione dei geni legandosi all’RNA messaggero (mRNA), che trasporta le istruzioni per la sintesi proteica. Una disregolazione dei miRNA può sia contribuire che essere un segnale di cancro”.
A questo processo viene inoltre aggiunto l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, che ha il compito di analizzare e interpretare i dati raccolti, incrociandoli con modelli predittivi per determinare accuratamente non solo la potenziale presenza di una neoplasia, ma anche la sua sede anatomica.
I diversi studi e screening realizzati fino ad oggi, che hanno coinvolto un campione di circa 20.000 persone, hanno dimostrato un livello di accuratezza pari al 99% nella capacità del test di identificare la presenza di cellule tumorali, anche e soprattutto in fase molto precoce.
Tale precisione consente anche di determinare la localizzazione esatta del tumore all’interno dell’organismo, offrendo una diagnosi dettagliata prima ancora che la malattia produca sintomi evidenti, offrendo così un vantaggio decisivo in termini di prevenzione, trattamento tempestivo e possibilità di guarigione. Il test entrerà ora nella decisiva fase di sperimentazione.
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