Come rallentare il declino cognitivo dovuto dall’Alzheimer? Il neurologo statunitense Daniel Gibbs, che tra poco compirà 73 anni, ha dedicato la sua vita a pazienti che hanno sviluppato la malattia.
Otto anni fa, però, è stato diagnosticato anche a lui l’Alzheimer, sebbene creda che i primi sintomi siano comparsi nel 2006, quando ha iniziato a non sentire più gli odori, come riporta il “Corriere della Sera”.
Quali sono le sue condizioni di salute attuali? Daniel Gibbs ha raccontato la sua vita dopo la scoperta dell’Alzheimer nel libro A Tattoo on My Brain. A Neurologist’s Personal Battle Against Alzheimer’s Disease e ora è disponibile un documentario in cui viene svela la sua storia.
Recentemente intervistato da “Jama”, ha dichiarato come sta affrontando la malattia oggi: “La mia memoria a breve termine sta peggiorando un po’, ma non in modo così allarmante. Perdo le cose un po’ più spesso, ma me la cavo. Leggo meno libri, perché la mia velocità di lettura è rallentata e devo tornare indietro per rileggere le pagine precedenti”.
Con una diagnosi precoce ― ha scoperto di avere due copie dell’allele APOE4 che aumenta il rischio di insorgenza della malattia ― il neurologo Daniel Gibbs è riuscito a rallentare la progressione del declino cognitivo associato all’Alzheimer.
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I 5 consigli del neurologo Daniel Gibbs per combattere l’Alzheimer
Secondo il neurologo Daniel Gibbs “tutti un’idea sbagliata del morbo di Alzheimer e fino a poco tempo fa si pensava che otto anni dopo la diagnosi si sarebbe morti”. Oggi, invece, i ricercatori sono in grado di scovare i primi sintomi dell’Alzheimer fino a 20 anni prima dello sviluppo della malattia. Inoltre, non solo attraverso screening e visite, secondo Daniel Gibbs è possibile, come avvenuto nel suo caso, rallentare il declino cognitivo con 5 consigli.
1. Seguire la dieta MIND
Daniel Gibbs segue la dieta MIND, acronimo che sta per Mediterranean-DASH Intervention for Neurodegenerative Delay, consumando soprattutto frutti rossi e verdure a foglia verde scura. Come riporta “Parkinson.it”, questa dieta si basa sul consumo di cereali integrali, legumi, verdure a foglia verde, frutta, noci, olio extravergine d’oliva, pesce e viene limitato quello di burro, carni rosse, formaggi, dolci e fritti.
2. Dormire bene e almeno 8 ore
Secondo il neurologo Gibbs bisogna prestare attenzione alle ore di sonno, come rivelato a “Jama”: “Sembra che anche dormire meno di 7 ore e mezza a notte aumenti il rischio di Alzheimer e vale quindi la pena prestarci attenzione”.
3. Fare attività fisica, almeno 3000 passi
Fare attività fisica rappresenta un valido aiuto per preservare il cervello dal declino cognitivo. Ecco le parole di Gibbs in merito: “Mantenersi attivi intellettualmente e socialmente sembra contribuire a rallentare il declino cognitivo. Abbiamo dati solidi che ci dicono come l’esercizio aerobico sia utile per rallentare la patologia. Correre è bellissimo, ma quando si arriva a 70 anni si potrà solo camminare. 10.000 passi è l’obiettivo, ma si ottengono benefici anche con 3000 passi”.
4. Mantenersi attivi anche socialmente
Daniel Gibbs non riesce più a scrivere libri e blog a causa della malattia, ma ha svelato a “Jama” un altro dei suoi altri segreti. Non solo attività fisica, per il neurologo è necessario non allontanarsi mai dalla vita sociale e dai propri affetti: parla spesso con altre persone anziane e intavola conversazioni basate sul ritmo incalzante di domanda e risposta.
5. Non bere alcol
Daniel Gibbs raccomanda ad altri pazienti di non bere alcol, eccetto un bicchiere di vino a cena: “Oggi si raccomanda di non bere alcol, ma io non seguo fino in fondo questa raccomandazione perché un bicchiere di vino a cena è uno dei miei pochi piaceri della vita”.
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