I disturbi legati alla tiroide sono diversi e sempre più invasivi, gli impatti che possono avere sulla nostra qualità di vita sono diversi e prevenirli può essere la soluzione migliore.
Come riportato dal sito ufficiale dell’Istituto superiore di sanità, le malattie tiroidee derivano da disfunzioni della ghiandola tiroidea, posizionata alla base del collo. Tale ormone regola le diverse funzioni del metabolismo.
Le disfunzioni che può causare il tiroidismo sono diverse: le due principali disfunzioni sono l’ipotiroidismo e l’ipertiroidismo.
L’ipotiroidismo può manifestarsi attraverso stanchezza cronica, aumento di peso, intolleranza al freddo e depressione, ma anche pelle secca e capelli indeboliti. L’ipertiroidismo, invece, causa dimagrimento vistoso.
Secondo le stime dell’Iss, circa un neonato su 3mila nasce con una forma di malattia tiroidea mentre in età adulta le donne sono molto più soggette a questo tipo di disturbi rispetto agli uomini.
È possibile, dunque, con le dovute certificazioni mediche e la successiva valutazione di una Commissione, fare richiesta per un sostegno economico.
Come funziona l’assegno di invalidità per la tiroide
![](https://www.ildigitale.it/wp-content/uploads/2025/02/tiroide-malfunzionamento-esami-1200-675-1024x576.jpg.webp)
È necessario sottolineare come tale sostegno economico non sia in realtà un vero e proprio bonus tiroide, ma come sia possibile fare richiesta per accedere all’assegno di invalidità civile.
Tuttavia, è necessario rispettare una serie di requisiti e procedure per poter ricevere il sostegno.
L’assegno è riservato a tutti coloro che hanno visto riconoscersi un’invalidità pari o superiore al 74%. Sarà poi necessario presentare una richiesta che sarà controllata da una Commissione medica.
La richiesta potrà essere presentata direttamente al sito dell’INPS, nella sezione “Invalidità civile”, o tramite l’ausilio di un patronato di un Caf.
Il proprio medico di base dovrà preparare la documentazione medica che attesti le condizioni del paziente, poi spetterà all’Inps provvedere a fare una visita per effettuare la necessaria valutazione.
Tra i documenti necessari per attestare il disturbo rientrano l’ecografia tiroidea, l’esame del Ths e il certificato medico.
L’assegno civile sarà variabile: la cifra cambia a seconda della percentuale riconosciuta, da un minimo di 286 euro a un massimo di 550 euro mensili.
Chi ha subito un’asportazione della tiroide non rientra automaticamente nei beneficiari, ma può ottenere il contributo se la sua invalidità rientra nella fascia tra il 74 e il 100%.
Non basta quindi aver subìto un intervento: è necessario che la situazione comprometta in modo rilevante le normali attività quotidiane.
Come nel caso di tutti gli altri riconoscimenti di invalidità, anche quello alla tiroide potrà permettere di accedere ad agevolazioni previste dalla legge: permessi mensili, riposi retribuiti e congedo straordinario.
Leggi anche: Il decalogo della salute 2025: basta fumo, fake news e smartphone